Federico Monga, ཿLa Stampa 12/1/2005; Massimo Riva, ཿla Repubblica 13/1/2005; Walter Galbiati, ཿla Repubblica 9/1/2005; m. sid., ཿCorriere della Sera 13/1/2005; Barbara Ardù, ཿla Repubblica 12/1/2005, 12 gennaio 2005
una proposta indecente. "Una proposta che ha l’inequivocabile sapore dell’estorsione". Ed è pure, nelle intenzioni degli argentini, una proposta prendere o lasciare: per decidere ci sono 42 giorni (da venerdì scorso al 25 febbraio)
una proposta indecente. "Una proposta che ha l’inequivocabile sapore dell’estorsione". Ed è pure, nelle intenzioni degli argentini, una proposta prendere o lasciare: per decidere ci sono 42 giorni (da venerdì scorso al 25 febbraio). Anzi, se si vogliono i par-bond c’è tempo solo fino al 4 febbraio. E comunque fino ad un massimo di 15 miliardi di dollari su un totale di 38: chi resta fuori, si deve accontentare di quelli ”scontati”. Il tutto, con l’aggiunta di una specie di ricatto: in genere le offerte pubbliche non lasciano sul campo esclusi, anche chi rifiuta ha la possibilità di essere riassorbito dalla proposta dopo i termini di scadenza se questa viene accettata dalla maggioranza, ma in questo caso no, se la maggioranza accettasse lo swap, chi l’ha rifiutato resterebbe fuori, conserverebbe la proprietà del vecchio titolo (e in teoria di tutti i diritti) ma in pratica i bond perderebbero la liquidità sul mercato. Con i titoli congelati ed esclusi dalle negoziazioni, potrebbe essere molto difficile riuscire a ottenere qualcosa se non attraverso l’incognita delle vie legali: causa all’Argentina o alla propria banca. In Germania accadde un caso simile con il Perù: vennero bloccati tutti i beni destinati alla rinegoziazione.