Varie, 18 marzo 2005
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Bertini Gary
• Brichevo (Moldavia) 1 maggio 1927, Tel Aviv (Israele) 17 marzo 2005. Direttore d’orchestra. «[...] Chiamato nel 2003 dal sovrintendente Lanza Tomasi alla direzione musicale dell’Orchestra del Teatro di San Carlo [...] aveva studiato in Israele e poi a Milano, per proseguire la propria formazione musicale a Parigi sotto la guida di Arthur Honegger. Nella sua carriera ha diretto regolarmente i Berliner Philharmoniker, la Israel Philharmonic e le grandi orchestre a New York, Philadelphia, Londra, Vienna, Monaco di Baviera, Roma, Milano, Tokyo e Parigi. Tra le sue frequenti presenze italiane, meritano un cenno quelle alla Scala dove diresse il Doktor Faustus di Manzoni nel 1989, Manon di Massenet (1999) e il Samson et Dalila (febbraio 2002), con Placido Domingo. Nel 1995 e nel 1996, ricevette il Premio ”Abbiati” della critica come miglior direttore dell’anno [...]» (’la Repubblica” 18/3/2005).«[...] uno di quegli artisti che non si possono rinchiudere in una determinata griglia geografico culturale, a meno di annoverare tra di esse la condizione (meglio forse dire il privilegio?) di ebreo errante. Una bella figura d’artista: intelligente e sicuro di sé ma sempre aperto, curioso, oltre che tecnicamente preparato. [...] Sapeva inoltre, Bertini, in quali territori potesse dare il meglio di sé: non frequentava perciò il barocco né, tranne eccezione, il Classicismo; in compenso non v’è partitura dell’Ottocento o del Novecento storico che non sia passata dalle sue mani, come dimostra anche il lascito discografico. [...]» (Enrico Girardi, ”Corriere della Sera” 18/3/2005). «[...] era l’eccezione alla normalità dei direttori d’orchestra autoritari e bisbetici, e sopra tutto pieni di sé fino alla punta dei capelli; era un musicista e un compositore di solida cultura, oltre che direttore di primissimo piano: essendo l’esatto contrario del divo, non ha avuto l’amplificazione intimidatrice della pubblicità: cosa che non lo turbava minimante, anche perché era apprezzato e ricercato da tutte le maggiori istituzioni musicali del mondo, da Berlino a New York, da Londra a Milano, da Tel-Aviv a Parigi [...] rifugiato da bambino in Palestina, incominciò a studiare il violino a sei anni; a diciannove era allievo al Conservatorio di Milano, quindi a Parigi dove studiò con Nadia Boulanger, Honneger e Messiaen. Nel 1954 rientrò in Israele e per la crescita musicale moderna di questa nazione si prodigò in ogni modo, fondando cori e gruppi strumentali, dirigendo l’Orchestra Filarmonica d’Isreale (che nel 1960 si portò in una tournée negli Stati Uniti) e dal 1977 l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme; intanto la sua carriera si estese dappertutto, Italia compresa [...] aveva un colpo d’occhio invidiabile nel confezionare un programma, nello scegliere un cantante o uno strumentista; con l’ex Orchestra della Rai di Torino aveva avuto un sodalizio lungo e fruttuoso, che registrava a metà degli Anni Ottanta bellissime esecuzioni di Mahler, uno dei suoi autori più amati: in particolare la Nona Sinfonia, scavata nel fraseggio, piena d’affetto e malinconia, ma senza estenuazioni e rarefazioni tali da alterarne il respiro espressivo; una volta, nel grande cortile all’aperto della fabbrica del Lingotto, mentre dirigeva, ancora di Mahler, la gigantesca Ottava Sinfonia, minacciava pioggia e cadde anche qualche goccia: era commovente vedere quell’uomo magro, non alto di statura ma dinamicissimo, sollevare le onde sonore di centinaia di coristi e strumentisti, quasi a scongiurare, e a vincere, la minaccia del cielo. Ma forse il ricordo più pregnante resterà un memorabile War Requiem di Britten di cui la Rai dovrebbe diffondere la registrazione: solisti, coro, orchestra tutto confluiva in emozione, come avviene nelle serate di grazia, irripetibili. Bertini infatti sentiva la musica anche come fatto sociale, linguaggio che affratella, ed era sempre pronto nelle occasioni importanti: a Torino, l’’ultima volta, il 25 aprile 1995, guidò l’Orchestra Nazionale della Rai nella Sinfonia Eroica di Beethoven per celebrare i 50 anni dalla Liberazione; nel settembre del 2001, pochi giorni dopo l’ecatombe delle Torri gemelle, diresse a Berlino il Requiem di Mozart, registrato e diffuso in tutta Europa dalla Radio nazionale tedesca. stato un grande signore della musica, un esempio da ricordare come uomo e artista» (Giorgio Pestelli, ”La Stampa” 18/3/2005).