Varie, 17 marzo 2005
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Boltanski Christian
• Parigi (Francia) 6 settembre 1944. Artista • «[...] famoso per i suoi lavori sulla memoria e sul tempo [...] ”La mia idea è di nominare tutte le persone che sono sulla terra; il problema è che ci vuole tempo, almeno un anno per nominarle. Poi sarebbe impossibile perché le persone nascono e muoiono così velocemente che dopo cinque minuti la composizione umana è già cambiata. Volevo fare una biblioteca con moltissima gente. Sono sempre interessato ai nomi. Se tu hai un nome significa che sei un essere umano, altrimenti non hai dignità. Nei paesi e nei luoghi dove non c’è democrazia, non si usano più i nomi ma i numeri [...] Io non sono credente, penso che ciascuno sia unico, importante e nello stesso tempo molto fragile. Considerare qualcuno è amare qualcuno. Scompariamo così velocemente. La sola ragione per essere ottimisti è che noi siamo su una linea. C’era gente prima di noi e ci sarà gente dopo di noi. Qui tra qualche anno ci saranno un altro critico e un altro artista a parlare al posto nostro. Non siamo rimpiazzabili ma siamo rimpiazzati, ci sarà qualcuno simile a noi, ma non saremo più noi. Abbiamo solo un piccolo lasso di tempo. Questa consapevolezza ci differenzia dagli animali [...] Quello che voglio dire è che la vita è il trattino tra le due date. [...] In Francia abbiamo un istituto che archivia tutti i programmi cinetelevisivi. Ho chiesto loro di potere avere tutta l’attualità di ogni 6 settembre a partire dal 1944 (data della mia nascita). I fatti accaduti ogni 6 settembre per sessant’anni. Immagina? Mi hanno dato circa dieci ore di programmi che noi abbiamo accelerato di 2000 volte. Così hai 60 anni di tempo compressi in cinque minuti. Ci sono tre possibilità di interagire fermando l’immagine, però non sai cosa fermerai, qual è la chance. Tutto è posto sullo stesso livello. Nella realtà abbiamo i fatti cruenti misti a moda e pubblicità ed è ciò che noi ’accettiamo’ quando guardiamo la televisione ogni sera [...] Vorrei realizzare una biblioteca dei cuori. Il battito del cuore significa vita essere vivi. Con questa biblioteca puoi sentire il cuore di gente morta da anni e ogni battito è diverso dall’altro, è un’impronta” [...]» (’La Stampa” 16/3/2005).