16 marzo 2005
Remini Simone, di anni 27. Originario di Bari, corpulento, testa rasata, lavori occasionali, una passione per i graffiti e un paio di denunce per imbrattamento, s’era trasferito a Londra due anni fa, lasciando Bologna forse per sottrarsi al giro di spacciatori di piazza Verdi ch’era solito frequentare
Remini Simone, di anni 27. Originario di Bari, corpulento, testa rasata, lavori occasionali, una passione per i graffiti e un paio di denunce per imbrattamento, s’era trasferito a Londra due anni fa, lasciando Bologna forse per sottrarsi al giro di spacciatori di piazza Verdi ch’era solito frequentare. Passate le feste in famiglia, mercoledì scorso aveva preso il treno per tornarsene in Inghilterra. Non prima d’aver fatto una sosta per salutare vecchi amici emiliani coi quali trascorse la serata assieme alla fidanzata. Forse volle poi lasciare ancora uno dei suoi messaggi murali e s’avviò verso la ferrovia dove incontrò dei tizi muniti di spranga che lo lasciarono a faccia in giù, il cranio fracassato, i pugni stretti e rannicchiato in posizione fetale, chissà poi perché. Dopo la mezzanotte di mercoledì 5 gennaio, lungo i binari a pochi metri dalla stazione di Bologna.