16 marzo 2005
Eleonora, di mesi 16. Originaria di Reggio Emilia, visetto dolce, viveva in un magazzino adattatato ad abitazione in un quartiere alla periferia di Bari da quando la mamma ventiduenne, disoccupata, già madre di due figli, aveva lasciato il marito e trovato un nuovo compagno, pregiudicato, parcheggiatore abusivo
Eleonora, di mesi 16. Originaria di Reggio Emilia, visetto dolce, viveva in un magazzino adattatato ad abitazione in un quartiere alla periferia di Bari da quando la mamma ventiduenne, disoccupata, già madre di due figli, aveva lasciato il marito e trovato un nuovo compagno, pregiudicato, parcheggiatore abusivo. Nata per sbaglio da una relazione mercenaria, mai vaccinata, lo scorso settembre fu affidata per un mesetto alle cure affettuose di una vicina mentre la mamma, che non faceva altro che sgridarla e maledirla, partoriva un altro pargolo. Tornata a casa s’era ritrovata come d’abitudine a piangere inascoltata, mostrando in giro un corpicino senza vestiti e sempre pieno di lividi. Nutrita a zucchero e acqua, era arrivata a pesare cinque chili e da dicembre non si muoveva più dalla culla. Non si sa come s’era pure rotta un braccio ma nessuno l’aveva curata e forse neanche se n’era accorto. Due venerdì fa, lo stomaco a brontolare per la fame, non ebbe neppure la forza di urlare e chiuse gli occhi per non riaprirli più. Mamma e papà ad accusarsi l’un l’altro per l’accaduto davanti alla polizia. Venerdì 7 gennaio nel quartiere Enziteto, una fila di portici chiusi con il cemento a vista, l’enoteca unico negozio, tremila famiglie povere, a Bari.