16 marzo 2005
Grassi Franco, di anni 56. Toscano, pensionato, ex dipendente di una compagnia di assicurazioni, cacciatore, sposato a una Brunicardi Patrizia, di anni 51, dalla quale aveva avuto il figlio Giacomo, ventisettenne
Grassi Franco, di anni 56. Toscano, pensionato, ex dipendente di una compagnia di assicurazioni, cacciatore, sposato a una Brunicardi Patrizia, di anni 51, dalla quale aveva avuto il figlio Giacomo, ventisettenne. Da circa un anno s’era trasferito con la famiglia in un bell’appartamento nuovo nel centro storico di Signa (Firenze), dove conservava una ventina di fucili e tre pistole. Afflitto da una forma di diabete, nelle ultime settimane aveva perso una ventina di chili, accusava dolori ai reni, non rispondeva più al telefono e si mostrava in giro trasandato e barbuto. Due domeniche fa consegnò il suo spinone Shilli al circolo cacciatori di cui era socio, assieme al certificato anagrafico dell’animale. Poi fece sapere agli amici del bar che sarebbe partito per qualche giorno. La sera trascorsa tranquillamente in casa, lasciò che la consorte andasse a dormire, quindi la raggiunse per farle saltare il cervello con la sua 44 Magnum. Poi si spostò nella cameretta accanto per fare la medesima cosa col suo ragazzo, che ebbe appena il tempo di aprire gli occhi prima che schizzassero via assieme alla testa. Infine si sdraiò nel letto accanto alla Patrizia, si puntò la canna della pistola alla tempia e lasciò andare il grilletto. Familiari e colleghi a cercarli, furono ritrovati dai carabinieri tre giorni dopo. Sparse fra le carte numerose ricevute di giocate al lotto. Domenica 16 gennaio, in via Castello, a Signa, provincia di Firenze.