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 2005  marzo 16 Mercoledì calendario

Williams Rowan

• Swansea (Gran Bretagna) 14 giugno 1950. Papa anglicano • «[…] il 104 esimo arcivescovo di Canterbury che adora i Simpson, ascolta musica psichedelica anni Sessanta e manifesta contro la guerra in Iraq […] quando nel 2002 si diffuse la notizia che questo pastore controcorrente stava per essere elevato al trono di Sant’Agostino, nella Chiesa anglicana mondiale si scatenò un putiferio. E a tre anni di distanza la bagarre non si è ancora sedata. Non tanto perché l’allora neoprimate della comunità anglicana (78 milioni di fedeli sparsi in 146 paesi) era giovane, di sinistra ed eterodosso. E nemmeno perché, gallese, era un outsider rispetto alla tradizione anglocentrica di Lambeth Palace, sede londinese della Chiesa nata per esigenze politiche di Enrico VIII a metà Cinquecento. A suscitare perplessità, fin dall’inizio del suo mandato, erano le sue posizioni su alcune delle questioni teologiche che più tormentano la Chiesa anglicana. Quasi tutte legate alla sessualità e alla morale. Rowan Williams è assai liberal: pur schierandosi contro l’aborto e l’eutanasia, ammette senza difficoltà di aver ordinato preti gay che dichiaravano di avere rapporti sessuali. Certo, da quando è diventato primate sta cercando in tutti i modi di mediare con i suoi confratelli a favore dell’unità della Chiesa. Uno sforzo più che necessario: sono in molti a descrivere la spaccatura proprio sulla questione gay come la più drammatica dai tempi della riforma del Cinquecento. E non pochi prevedono uno scisma nel prossimo futuro. […] figlio di un ingegnere minerario, Rowan Williams è diventato ”papa anglicano” a soli 52 anni. […] la moglie Jean Paul, teologa di chiara fama e figlia del vescovo di Bradford. […] La preparazione teologica dell’arcivescovo hippy non è mai stata messa in dubbio. Dopo gli studi liceali a Swansea, si è laureato con il massimo dei voti a Cambridge e ha ottenuto un dottorato a Oxford. A 29 anni ha pubblicato il primo dei suoi 12 e passa volumi teologici e a 36 anni è diventato cattedratico di teologia a Oxford, il più giovane da diversi secoli. Come il suo ”rivale” romano, Williams parla bene le lingue: oltre al suo natio gallese e l’inglese, conversa tranquillamente in altre cinque lingue, russo compreso. Entusiasta della tradizione ortodossa russa, a differenza di Karol Wojtyla è il benvenuto a Mosca e Kiev. Nulla da eccepire, Oltremanica, nemmeno sul fatto che sia un ”hairy leftie”, un ”compagno capellone”. La sua storia personale, d’altronde, riflette la parabola della sua generazione: figlio della Galles rossa dei minatori, fu per riflesso anti tory e anti Thatcher negli anni Ottanta. Venne arrestato nel 1982 per aver scavalcato la zona off limits di una base missilistica americana. Motivo: inscenare una manifestazione a base di preghiere sul tema ”Yankee (e annessi missili Pershing) go home”. […] l’ex contestatore detesta la vita da vip e non perde occasione per rimarcarlo: viaggia sempre in seconda classe, sia in treno sia in aereo. […] In un paese tollerante verso gli eccentrici, la barba incolta e i capelli lunghi e disordinati non sono considerati incompatibili con la mitra arcivescovile. Nulla da eccepire neanche per il suo amore dichiarato per la beffarda sit-com satirica di Channel Four sulla Chiesa cattolica irlandese Father Ted. Non ha sollevato polemiche neanche la sua raccomandazione ai preti anglicani di seguire le soap opera in tv per meglio capire gli umori della gente semplice. Qualcuno protestò quando nel 2002 si arruolò nel Gorsedd dei bardi, un esotico ordine semipagano della cultura gallese, nei cui consessi viene indossata una divisa bianca simile a quella dei Ku Klux Klan e si recitano poesie in lingua celtica. Hanno sorriso tutti invece quando ha confermato alla Bbc il suo amore per gli Incredible String Band, i massimi esponenti di musica folk psichedelica dei tardi anni 60, sui quali ha persino scritto la prefazione a un libro. Molto apprezzato il suo sense of humour. […] Essere il primo esponente della Chiesa gallese in oltre un millennio a dirigersi verso Canterbury, scavalcando molti papabili inglesi doc, è stato un evento paragonabile all’elezione di un papa polacco. Ma oggi è digerito. Provocano ancora reazioni urticanti, invece, le sue aperture in tema di sesso. All’interno della comunità anglicana mondiale la conservatrice corrente evangelica si sta espandendo a macchia d’olio, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. E sta dando filo da torcere all’approccio liberal e tollerante dei paesi nordici, bianchi e ricchi. Se l’ordinazione femminile è stata una battaglia persa dall’ala filocattolica della Chiesa, quella sull’ordinazione dei preti apertamente gay vede a tutt’oggi gli evangelici (nigeriani in prima fila) schierati contro i liberal. Cercando di far quadrare il cerchio, il primate capellone tenta di persuadere gli anglicani americani a non ordinare altri vescovi gay dopo Gene Robinson. Ma cerca anche di indurre i confratelli africani, in particolare il primate nigeriano Peter Akinola, a pazientare. […]» (William Ward, ”Panorama” 17/3/2005).