Varie, 16 marzo 2005
POVIA
POVIA Giuseppe Milano 19 novembre 1972. Cantante. Diploma di terza media, cameriere per mantenersi. Ha vinto il Premio Recanati 2003 con Mia sorella. Balzato alla ribalta nel 2005 con I bambini fanno ooh. Nel 2006 ha vinto il Festival di Sanremo. «[...] Il suo cammino con la musica comincia all’età di 14 anni, quando da autodidatta impara a suonare la chitarra. A 20 anni inizia a comporre le sue prime canzoni. A Sanremo approda una prima volta nel 1999, quando si iscrive all’Accademia, dove però viene eliminato in finale. Incontra quindi il produttore Giancarlo Bigazzi, uno dei più noti autori italiani, che avvalendosi della collaborazione di un altro produttore, Angelo Carrara, realizza e arrangia il singolo vero. Bigazzi poi, per ragioni personali, lascerà il progetto. Nel 2003 Povia vince la XIV edizione del premio Città di Recanati ”Nuove tendenze della canzone popolare e d’autore” con la canzone Mia sorella. Ed è in questa occasione che esegue parte di un pezzo appena scritto, I bambini fanno ooh e deve quindi rinunciare per questo alla gara di Sanremo, categoria Giovani [...]. Ma quel brano diventa ugualmente un successo, sulla spinta anche della motivazione sociale: la costruzione di un ospedale nel Darfur, iniziativa lanciata dal Festival di Bonolis. [...] Il brano in meno di un anno ha ottenuto sette dischi di platino per il singolo, più di 130mila copie vendute, il disco d’oro per l’album, settantamila copie e un record di 350mila download. [...] Povia piace al pubblico più giovane, è amatissimo dai bambini [...]» (’La Stampa” 5/3/2006). «[…] ”Giancarlo Bigazzi - noto produttore e scopritore di talenti, ndr - per me un genio. Mi sentì cantare all’Accademia di Sanremo, in scena ero andato con un lunga gonna. Mi fermò, portò in camera, mi fece cantare vero e Mia sorella, disse che avevo stoffa. Ci siamo scornati, mi voleva melodico, molto, io no: comunque ha saputo dare una bella maschera ai pezzi” […] Studi, a 15 anni, non terminati – ”non mi piaceva proprio” - e poi, per Povia, tanti lavori, ”soprattutto fruttivendolo e cameriere. Ho lavorato 4 anni a Roma, una città che adoro, a piazza Navona cercavo di invogliare la gente a entrare nel locale dove lavoravo. Roma mi ha reso maturo perché il romano è un tipo schietto, è una città dove capisci tutto, quando posso torno sempre […] Non mi basta l’ispirazione, lo spunto lo devo sviluppare a fondo, è come una gravidanza, un parto. Scrivo perché mi capiscano tutti, quando ”becco’ qualcosa di buono, come i bambini fanno ooh, me ne accorgo. Subito […] Vasco Rossi, Franco Califano, Rino Gaetano. Come loro ho una scrittura molto diretta, spesso mi escono fuori frasi-slogan. Anche Claudio Baglioni. I Beatles. La musica europea, italiana sono i miei riferimenti. Anche mia madre, che vinse un Microfono d’oro con Mike Bongiorno, senza volerlo mi ha spinto a cantare” […]» (Paolo Zaccagnini, ”Il Messaggero” 15/3/2005). «[…] Sono figlio di un fruttivendolo che a un certo punto è fallito. […] Sono anni che lotto per farmi conoscere come ben sa il mio scopritore Angelo Carrara (che lanciò Battiato, Alice e Ligabue, ndr). Ho scritto la mia prima canzone a 17 anni. Fare il cameriere mi piaceva moltissimo. un lavoro che fa comunicare con la gente […] Ho comprato in edicola un manuale: Come imparare la chitarra in 24 ore […] dietro una formula un po’ da filastrocca io offro dei contenuti estremamente duri, ma col sorriso sulle labbra. Tutto parte dagli equivoci che nascono dalla diversità fra uomini e donne […]» (Mario Luzzatto Fegiz, ”Corriere della Sera” 18/1/2005).