16 marzo 2005
Tags : Dave. Burrell
Burrell Dave
• Nato a Middletown (Stati Uniti) il 10 settembre 1940. Pianista. Jazz. «Ci sono modi diversi di volgersi indietro a ciò che ci ha preceduti, e quello di Dave Burrell certo non si confonde con gli atteggiamenti tristemente passatisti, nostalgici, pentitistici che purtroppo abbondano nel jazz di oggi, di chi cerca consolazione nell’antico e non ha il coraggio del proprio tempo. Coraggio che [...] ha largamente dimostrato accanto a Grahan Moncur e a Pharoah Sanders, all’Archie Shepp ’69 della calda estate del canto del cigno del free jazz, tra Festival Panafricano di Algeri e la Parigi delle mitiche incisioni per la Byg, all’indimenticabile Sonny Sharrock. Oggi Burrell è lontano dagli eroici furori di quella stagione, ma del resto aveva mostrato interessi non esattamente riconducibili al free jazz (Puccini) in tempi non sospetti, e la sua passione per Jelly Roll Morton è di vecchia data. [...] Quello di Burrell è un pianismo di grande economia, asciutto, ma nello stesso tempo non severo, anzi con il sorriso sulle labbra, spesso apertamente ironico, come quando mette una melodia a passo di marcia, prima di disarticolarla. Frugale, a volte scarno, nel suo risparmio il suo stile esclude in un colpo solo il virtusismo, lo stucchevole jazzisticamente corretto, il sentimentalismo: quando prende la direzione del lirismo, il vitalismo prevale pur sempre sulla malinconia. [...] Ed è bello sentirgli confessare che per quanto riguarda le sue linee di basso ha un debito nei confronti di Nina Simone. Billy Strayhorn (Lush Life), Irving Berlin, l’amato Morton, raccontando di Jelly Roll che dice ad Alan Lomax che non hai il giusto feeling jazzistico se non c’è lo ”spanish tinge” [...]» (Marcello Lorrai, ”il manifesto” 15/3/2005).