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 2005  marzo 15 Martedì calendario

Bosio Emanuela, di anni 36. Piemontese, lunghe chiome bionde, visetto ovale, labbra ben disegnate, occhi neri, corpo magro e flessuoso, faceva l’impiegata alla Tnt Traco di Volvera (Torino)

Bosio Emanuela, di anni 36. Piemontese, lunghe chiome bionde, visetto ovale, labbra ben disegnate, occhi neri, corpo magro e flessuoso, faceva l’impiegata alla Tnt Traco di Volvera (Torino). Tre anni fa aveva conosciuto un Loiodice Luigi, di anni 41, dipendente della stessa ditta, s’erano innamorati e, finiti davanti all’altare, avevano comprato assieme un bell’appartamento. Un matrimonio sereno, lei stava in casa da cinque mesi a godersi la piccola Giulia, una bimba mora e sorridente nata lo scorso settembre. Tutta contenta della ragazzina, non si spiegava la depressione sopraggiunta col parto, e vagava spesso fra le stanze sgorgando lacrime senza motivo. I genitori se n’erano talmenti preoccupati che da una settimana vivevano con lei per non lasciarla sola. Martedì scorso, mamma Marisa a uscire incontro a papà Bartolomeo di ritorno dalla spesa, la Bosio chiuse la porta, corse in cucina a raccattare un coltello, raggiunse la culla della bimba in soggiorno, affondò la lama due volte nel di lei petto, le tagliò la gola, la spogliò della tutina rosa insanguinata e la distese sul fasciatoio della cameretta. Poi girò la punta verso se stessa e si squarciò il petto. Papà Bartolomeo, che per entrare dal balcone scivolò e si ruppe tre vertebre, è in prognosi riservata assieme alla nipotina. Intorno alle 12 di lunedì 24 gennaio, al primo piano di un edificio in via Saluzzo, a Piossasco, 40 chilometri a Sud di Torino.