15 marzo 2005
Gacina Philip, di anni 66. Croato, capelli corti barba e pizzetto bianchi, disoccupato, senza dimora, da circa un mesetto dormiva in un centro d’accoglienza nella zona Eur della capitale
Gacina Philip, di anni 66. Croato, capelli corti barba e pizzetto bianchi, disoccupato, senza dimora, da circa un mesetto dormiva in un centro d’accoglienza nella zona Eur della capitale. Abiti logori indossati con dignità, passava il tempo a vagare per la stazione Termini dove parlava da solo, giocava con l’acqua delle fontanelle, dava resti di pane ai piccioni e cercava sui treni avanzi di biscotti, giornali, cartoni, una mezza bottiglia di vino o qualche oggetto dimenticato da barattare. Come d’abitudine mercoledì scorso aspettò seduto sulla panchina un notturno in arrivo dalla Svizzera per racimolare il suo bottino. Quindi cominciò il giro su e giù dalle carrozze fino a quando un tizio lo raggiunse alla spalle per fracassargli la testa con una spranga di ferro e lasciarlo in ginocchio sugli scalini della numero 307 a zampillare sangue. In tasca pochi spiccioli, saponetta, lamette, tagliaunghie, buste di plastica e una tessera della Caritas tutta unta. Verso le 11 di mercoledì 2 febbraio, davanti all’Eurostar Basilea-Roma, binario 9, stazione Termini, a Roma.