Luisa Grion, ཿla Repubblica 11/3/2005, 11 marzo 2005
Far concorrenza ai cinesi sul prezzo all’origine è impossibile. Cosa è possibile fare allora per difendere il mercato interno? Luisa Grion: "Bruxelles, l’unica autorità che può decidere in materia, indica 3 possibili strade: misure antidumping o antisovvenzione, misure di salvaguardia generali o ad hoc per la Cina e misure ancora più specifiche sul tessile cinese
Far concorrenza ai cinesi sul prezzo all’origine è impossibile. Cosa è possibile fare allora per difendere il mercato interno? Luisa Grion: "Bruxelles, l’unica autorità che può decidere in materia, indica 3 possibili strade: misure antidumping o antisovvenzione, misure di salvaguardia generali o ad hoc per la Cina e misure ancora più specifiche sul tessile cinese. Alcune sono già state sperimentate, altre ancora allo studio. Partiamo dai superdazi antidumping: si possono applicare quando le aziende di un paese extra-Ue esportano merci ad un prezzo inferiore a quello praticato nel paese d’origine creando danno all’economia comunitaria. Per l’antisovvenzione il dazio scatta invece quando le aziende esportatrici hanno ricevuto dal governo aiuti usati per tenere basso il prezzo. I casi già ”puniti” da Bruxelles sono 58, di cui 33 riguardanti merci prodotte in Cina. Si va dalle biciclette agli accendini, dalla tivù a colori ai dischetti del pc, ma per quanto riguarda il tessile c’è poco o nulla. I dazi infatti si applicano solo su 4 fibre sintetiche e un tipo di lenzuola di cotone, ma non vi è nulla che riguarda gli abiti e le calzature".