14 marzo 2005
Evelyn, di anni 23. Nigeriana, da tre anni in Italia, abitava in un appartamento a Brescia dove si guadagnava da vivere vendendo sesso a pagamento
Evelyn, di anni 23. Nigeriana, da tre anni in Italia, abitava in un appartamento a Brescia dove si guadagnava da vivere vendendo sesso a pagamento. Domenica 20 febbraio prese appuntamento con una vecchia conoscenza, un Polito Francesco di anni 22, residente in un paese poco distante (Pompiano). Costui arrivò a sera accompagnato dagli amici Vanoschi Stefano, di anni 19, e Brescia Andrea, di anni 20, entrambi di Soncino. Per niente intenzionati a godersi le carni sode della donzella, i tre si concentrarono piuttosto su quel colore della pelle troppo scuro che proprio non gli andava a genio. Cominciarono a schiaffeggiarla, provarono a strangolarla a mani nude, quindi strinsero bene intorno al di lei collo una cinta di cuoio, assestarono ancora qualche calcio e per concludere affondarono più volte una spranga di ferro. Il cadavere nel bagagliaio della Renault Clio della madre del Brescia, lo scaricarono in un viottolo di campagna per finire la serata a bere birra davanti a una pizza fumante. Fu ritrovato qualche ora dopo da una giovane ucraina. I carabinieri acciuffarono i tre la notte di martedì 8 marzo, sulle tracce del Polito che accanto al cadavere aveva lasciato un bigliettino col suo soprannome, ”Purè”, e aveva usato il cellulare della Evelyn per contattare altre sue colleghe. Raccontò che voleva finire su giornali e tv "con la faccia da cattivo". La notte di domenica 20 febbraio a Brescia.