varie, 12 marzo 2005
ARGUELLO
ARGELLO Alexis Managua (Nicaragua) 19 aprile 1952, Managua (Nicaragua) 1 luglio 2009 (suicida con un colpo di fucile). Pugile. Debutta da pro nel 1968. Nel 1974 è campione del Mondo Wba dei piuma, quattro anni più tardi sale di categoria ed è iridato Wbc dei superpiuma. Nel 1981 sale nei leggeri ed è di nuovo campione mondiale fino all’82. Tenta poi la conquista della quarta corona, ma viene respinto due volte da Pryor nell’82 e nell’83. Ex sandinista, viene espropriato nell’85 quando i sandinisti prendono il potere. Esiliato negli Usa, viene arruolato dal segretario del FSN Daniel Ortega e diventa vicesindaco di Managua nel 2005 • «[…] pugile entrato nella leggenda di quello sport che aveva scoperto a 15 anni per sfuggire alla fame […] Mentre combatteva e diventava il primo latino (a 41 anni dal grande Henry Armstrong) a conquistare tre corone mondiali (piuma, superleggeri e leggeri), l’ex guerrigliero sandinista si è scoperto pian piano anticomunista. Proprio lui che era cresciuto nel culto di Augusto Sandino – il rivoluzionario nicaraguense che aveva ispirato il Frente Sandinista di Liberacion National ( FSLN), salito al potere nel ”79 scacciando la dittatura di Somoza – si è trovato espropriato ed esiliato in America dai sandinisti, prima di riabbracciarne la fede politica. ”Sono diventato professionista a 16 anni e da giovane ho pensato solo a combattere. Nell’85, mentre vivevo in America, ho scoperto che i miei beni in patria erano stati confiscati dal FSLN e mi sono ribellato”. Di quell’Arguello degli anni Settanta e Ottanta, dominatore sui ring di tutto il mondo, sono emerse notizie confuse. ”Sì, c’è stato anche un periodo in cui ho combattuto per il Contras (i gruppi anticomunisti appoggiati dagli Usa, ndr). successo per pochi mesi all’inizio degli anni Ottanta, quando la nostalgia di casa mi aveva riportato a Managua. Forse c’entrava anche la morte di mio fratello, ammazzato dalle guardie di Somoza, mentre batteva in ritirata”. Ma il richiamo del ring e degli States era troppo forte ed Arguello si trasferì a Miami, dove divenne l’eroe dei cubani della Florida che contestavano Castro e il comunismo. Eroe involontario, come dimostrano le sue scelte politiche ufficiale dopo la fine della carriera pugilistica: tornato a Managua quando nel ”90 i sandinisti persero il potere, Arguello non ha esitato nel 2001 ad accasarsi politicamente proprio nel FSLN. […] Il mio inizio fu Ruben Olivares, il mitico messicano che nel ”74 a Inglewood andò al tappeto al 13˚ round davanti a 14.000 persone e mi cedette il primo Mondiale. La mia fine, segnata dal destino, l’ha scritta invece Aaron Pryor, che mi ha battuto due volte di seguito”. A proposito del primo, equilibratissimo match dell’82 si parlò di una misteriosa bibita che permise all’americano di resistere in piedi e anche di un tentativo di omicidio di Arguello negli spogliatoi da parte di un sicario dei sandinisti. Ma Alexis preferisce parlare solo di destino: ”Pryor si dimostrò solo più giovane e più forte. Io avrei dovuto arrendermi lì invece di continuare a combattere come, purtroppo, fanno tutti i pugili che non accettano il naturale declino. Tra i miei avversari più grandi voglio ricordare Jim Watt, a cui tolsi il titolo dei leggeri davanti al suo pubblico, e soprattutto il guerriero Escalera, che ho battuto due volte negli incontri più duri della mia carriera” […]» (Fausto Narducci, ”La Gazzetta dello Sport” 12/3/2005).