12 marzo 2005
Tags : Paul. Schaefer
Schaefer Paul
• Nato a Sieburg (Germania) il 4 dicembre 1921. «L’aveva chiamata ”Colonia Dignità”. Ma di quell’immenso latifondo tedesco nella campagna cilena da decenni si diceva un gran male: che vi lavoravano ex SS e uomini della Gestapo. Che si violentavano i bambini, si torturavano dissidenti del regime di Pinochet, si sequestrava chi voleva andarsene. Il capo, il tedesco Paul Schaefer, era un predicatore battista cieco da un occhio, con un passato di caporale dell’esercito nazista, fuggito da Bonn nel 1961 per eludere le conseguenze di un reato che avrebbe poi ripetuto per tutta la vita: pedofilia. Aveva abusato dei bambini di un orfanotrofio. [...] dopo una caccia lunga nove anni, il ”Professore” - come voleva essere chiamato - è stato arrestato in Argentina, nella villa di campagna di un cittadino tedesco. L’Interpol l’ha trovato su una carrozzella, in compagnia della figlia adottiva Rebeca del Carmen, un’infermiera e due guardie del corpo. Non ha detto una parola né mostrato un trasalimento. [...] Colonia Dignità è una proprietà immensa - 18 mila ettari a Sud di Santiago, 126 chilometri di strade, 20 mila metri quadrati di edifici - coltivata a partire dal 1962 da una setta di espatriati tedeschi che mescolavano nostalgie naziste e vaneggiamenti nazionalistici con gli esorcismi e gli psicofarmaci. Voleva essere un piccolo Stato modello, era una comunità di terrore e lavoro coatto per trecento famiglie. Filo spinato, torrette di controllo, trappole per chi avesse cercato di fuggire. Dodici ore di lavoro al giorno. Rigidissima separazione tra i sessi. L’ossessione della pulizia e della ”purezza”. Bambini biondi rapiti e ”adottati”. Chi è scappato ha raccontato di punizioni durissime per chi sporcava o rompeva qualcosa. Bastonate ed elettroshock per uomini e donne che si fossero incontrati di nascosto. Ma il Professore era pedofilo, lo sapevano tutti. Si procurava i bambini - non più piccoli di 10 anni, non più grandi di 14 - nelle fattorie vicine. Li violentava di notte, poi li portava in bagno e li insaponava lui stesso. Anche con il sangue dei dissidenti di Pinochet che venivano torturati nelle segrete della fattoria esigeva immediata pulizia. Secondo Amnesty International, dal 1973 la polizia segreta - la famigerata Dina - ha regolarmente utilizzato la Colonia come centro di prigionia e di tortura. Le vittime sarebbero 119. Solo questa connivenza con la dittatura, solo la copertura continua di giudici e politici, spiegano l’impunità di un uomo che aveva costruito un sistema di terrore e di illegalità. Ma c’è voluto il ritorno della democrazia in Cile per mettere in moto la macchina della giustizia contro il Professore. E quindici anni per arrivare alle prime condanne. [...] è stato condannato in contumacia a cinque anni per abusi sessuali nei confronti di 26 bambini. Con lui sono stati condannati anche 22 membri della setta, parte tedeschi parte cileni. [...]» (Marina Verna, ”La Stampa” 12/3/2005).