Varie, 11 marzo 2005
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Wallis Jim
• Detroit (Stati Uniti) 4 giugno 1948 • «[…] pastore, reverendo, best selling author, padre di famiglia, ospite di show televisivi che lo ignoravano. E cavaliere, per ora un po’ solitario, della crociata per strappare il Signore al calvario della strumentalizzazione elettorale e militante alla quale la destra lo vuole inchiodare. […] La sua, è America completamente, confortevolmente ”mainstream”, nel centro del fiume. Soltanto la fuga a destra della propaganda dominante […] nei media e nella cultura popolare dopo l’11 settembre può raccontarla come estremista. Un patto alla Faust. ”Nell’America scossa e affamata di bussole e di giroscopi spirituali molti predicatori e uomini di fede e in buon fede si sono fatti sedurre e hanno venduto il messaggio della Bibbia a un partito. Hanno creduto di fare il lavoro di Dio, affittando il loro pulpito e cedendo le loro mailing list, gli elenchi dei fedeli e dei contribuenti, al partito repubblicano […] Anche noi uomini di fede, uomini che si proclamano di Dio, cadiamo nella più antica e classica delle trappole diaboliche. Dimentichiamo che il potere, senza spiritualità, che è cosa ben diversa dalla ostentazione di religiosità, corrompe. […] Il Signore è stato arruolato dai repubblicani nel nome dei valori morali che i democratici e i progressisti sembravano aver dimenticato e irriso, con il loro secolarismo, il relativismo, il permissivismo, la libertà di aborto, soprattutto nella sensazione che essere di sinistra volesse dire avere abbandonato la famiglia, l’educazione dei bambini, le distinzioni tra il bene e il male […] la sinistra non ha capito che deve tornare a essere quella che fu con Martin Luther King, che era un ministro ordinato, e dire a voce alta che la famiglia si difende prima di tutto mettendo padri e madri in condizione di sopravvivere finanziariamente, di sentirsi abbastanza sicuri per accudire ai propri figli, che l’aborto è una tragedia, per la società e per la donna che lo deve subire. E invece di preoccuparsi di quanto colesterolo ci sia in una polpetta o di quante parolacce dicano i comici in televisione, deve creare istituzioni, strumenti educativi, sostegni che evitino alle ragazze di restare incinta e incoraggino le madri che non possono o non vogliono crescere i loro bambini a darli in adozione”. […]» (Vittorio Zucconi, ”la Repubblica” 27/2/2005).