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 2005  febbraio 12 Sabato calendario

Tra i diplomatici occidentali a Teheran, nessuno considera fattibile l’opzione militare. Vannuccini: "Gli iraniani ne sono consapevoli, dicono, e per questo fanno la voce grossa

Tra i diplomatici occidentali a Teheran, nessuno considera fattibile l’opzione militare. Vannuccini: "Gli iraniani ne sono consapevoli, dicono, e per questo fanno la voce grossa. Se l’opzione militare fosse fattibile - diceva qualche giorno fa un diplomatico tedesco - gli americani l’avrebbero scelta da un bel po’. Anche se gli Stati Uniti stessero effettivamente conducendo missioni segrete per individuare i potenziali obbiettivi da colpire, come ha sostenuto Hersh sul ”New Yorker”, questi obiettivi sono troppo numerosi per non provocare ”danni collaterali” inaccettabili, in termini di vittime tra la popolazione iraniana". Russell: "La minaccia di un’invasione dell’Iran non dovrebbe perdere consistenza, perché può essere usata per sostenere la forza coercitiva della diplomazia per costringere il Paese ad accettare i controlli internazionali intensivi in modo da accertare la sua conformità al Trattato di non proliferazione. Il passo più imprudente che un uomo di Stato possa compiere è infatti quello di far sapere al proprio avversario ciò che non è preparato a fare: ciò mina profondamente il potere di esercitare una leva politica per realizzare i suoi interessi senza ricorrere alla forza".