Richard Russell, ཿCorriere della Sera 7/2/2005, dalla rivista ཿParameters", 7 febbraio 2005
L’Iran insiste che gli scopi del suo programma nucleare sono pacifici. Teheran sostiene, legittimamente, che come firmatario del Trattato di Non Proliferazione nucleare ha diritto di dotarsi di un ciclo autonomo per l’arricchimento dell’uranio (anche se, tecnicamente, questo può servire anche a costruire bombe atomiche)
L’Iran insiste che gli scopi del suo programma nucleare sono pacifici. Teheran sostiene, legittimamente, che come firmatario del Trattato di Non Proliferazione nucleare ha diritto di dotarsi di un ciclo autonomo per l’arricchimento dell’uranio (anche se, tecnicamente, questo può servire anche a costruire bombe atomiche). Khatami: "Consideriamo l’arricchimento un nostro diritto e non vi rinunceremo". [2] Richard Russell, consulente della Cia: "Gli iraniani sostengono che hanno bisogno dell’energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari per soddisfare le esigenze interne, mettendo così a disposizione il petrolio per l’esportazione e per la valuta estera. Queste affermazioni, tuttavia, hanno un punto debole. L’industria petrolifera iraniana potrebbe essere modernizzata e resa più redditizia e produttiva investendo minori risorse economiche di quelle necessarie per l’energia nucleare, in modo da fornire energia alla popolazione iraniana a bassi costi, aumentando nel contempo la produzione per il mercato internazionale". Kissinger: "In realtà, l’Iran vuole crearsi uno scudo per scoraggiare interventi esterni nella sua politica estera, che ha basi ideologiche".