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 2005  marzo 08 Martedì calendario

Foà Dario, di anni 58. Originario di Napoli, chioma brizzolata, sopracciglia folte, occhi neri, labbra sottili, sposato e separato, da circa venticinque anni conviveva con una signora dalla quale aveva avuto una figlia in un bel palazzo di corso San Gottardo, zona Navigli, a Milano

Foà Dario, di anni 58. Originario di Napoli, chioma brizzolata, sopracciglia folte, occhi neri, labbra sottili, sposato e separato, da circa venticinque anni conviveva con una signora dalla quale aveva avuto una figlia in un bel palazzo di corso San Gottardo, zona Navigli, a Milano. Una professione di medico che esercitava con passione, s’affaccendava da anni per aiutare i detenuti alle prese con la droga. Lunedì scorso, una giornata divisa tra il suo studio e San Vittore, finalmente libero nel pomeriggio decise di concedersi un po’ di svago, arrivò alla stazione Centrale per fare un giretto e fece la conoscenza di un S. Sayed, palestinese, di anni 36, arrivato da Gaza otto mesi fa per vivacchiare d’espedienti e spendere i pochi soldi racimolati mandando giù pasticche d’ogni sorta. Lo caricò sulla Golf grigia e raggiunse una zona appartata fuori città d’accordo a consumare un po’ di sesso mercenario. Il Sayed, che quel mestiere non l’aveva mai fatto, d’un tratto ci ripensò, si difese, acchiappò un grosso sasso e gli fracassò la testa. Poi gli sfilò le scarpe, gettò via le chiavi, sgraffignò cellulare e portafoglio, prese l’autobus e tornò indietro. L’allarme dato dalla figlia che non lo vide rincasare, il Foà fu ritrovato il mattino dopo. Intorno alle 20 di lunedì 14 febbraio, in via Pier Capponi, comune di Mediglia, a 200 metri circa dalla statale Paullese, luogo di prostitute alla periferia est di Milano.