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 2005  febbraio 15 Martedì calendario

L’Italia deve recuperare terreno, ma per il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli il Protocollo di Kyoto "è una sfida che si può vincere"

L’Italia deve recuperare terreno, ma per il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli il Protocollo di Kyoto "è una sfida che si può vincere". Insieme a Grecia, Repubblica Ceca e Polonia, il nostro Paese non ha ancora ricevuto da Bruxelles l’approvazione del piano d’allocazione nazionale. Il motivo "è semplice" secondo Corrado Clini, direttore generale del ministero, "è semplice": "Il Parlamento italiano ha approvato il recepimento della direttiva europea solo alla fine dello scorso anno. Prima di questo passaggio legislativo non avevamo gli strumenti per chiedere alle aziende le relative informazioni. Tutto sarà sistemato, in leggero ritardo, entro il 28 febbraio". La Commissione europea avrà quindi tre mesi per approvare il piano italiano e solo dopo il sì l’Italia potrà partecipare al mercato delle emissioni: il rischio è che i paesi ritardatari si trovino a pagare di più per acquistare i ”diritti a inquinare’, che nel 2004 erano ancora a circa 9 euro per tonnellata di anidride carbonica.