Cesare Martinetti, ཿLa Stampa 3/3/2005, 3 marzo 2005
APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 7 MARZO 2005
La storia in Medioriente si è rimessa a correre.
E se avesse avuto ragione Bush? Tra i tanti che cominciano a farsi questa domanda, c’era giorni fa persino ”Le Figaro”, il quotidiano più amico di Chirac e dunque il più contrario all’intervento americano in Iraq. Cesare Martinetti: «Nell’ultimo mese un’onda confusa ma devastante come uno tsunami s’è abbattuta sulle coste politicamente immobili del Medioriente. L’ha innescato quel 60 per cento di iracheni - uomini e donne - che hanno sfidato i kamikaze per andare a votare e mostrare orgogliosamente il dito tinto di inchiostro blu alle telecamere delle televisioni di tutto il mondo. Da allora sono successe le seguenti cose: elezioni municipali in Arabia Saudita, apertura di un dibattito politico negli Emirati del Golfo, la convocazione di una conferenza sulla democrazia e il libero scambio in Qatar. E poi il re di Giordania ha dichiarato che è impossibile continuare a governare il mondo arabo in modo ”dispotico” e il presidente dell’Egitto Hosni Mubarak ha proposto la modifica della Costituzione per aprire a una pluralità di candidature le elezioni presidenziali».