Alberto Costa, ཿCorriere della Sera 22/2/2005;, 22 febbraio 2005
«Ai miei tempi si giocava con il libero. Il libero si piazzava venti metri dietro agli altri e tirava legnate nei denti e nelle palle
«Ai miei tempi si giocava con il libero. Il libero si piazzava venti metri dietro agli altri e tirava legnate nei denti e nelle palle. Prima delle partite cercava di intimidirti: se superi quella riga, diceva, sono dieci giorni di gesso, se superi questa ti fai un mese in ospedale. Tranne la pistola, i mezzi che adoperava per fermarti erano tutti leciti. Al massimo si beccava il cartellino giallo» (Riva).