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 2005  marzo 03 Giovedì calendario

TCHEPALOVA Julija Komsomolsk (Russia) 23 dicembre 1976. Sciatrice. Di fondo • «La numero uno dello sci nordico, perché ha vinto l´oro mondiale, realizzato il Grande Slam e [

TCHEPALOVA Julija Komsomolsk (Russia) 23 dicembre 1976. Sciatrice. Di fondo • «La numero uno dello sci nordico, perché ha vinto l´oro mondiale, realizzato il Grande Slam e [...] la numero uno delle campionesse più belle di Russia, più avanti di Sharapova, Kournikova (ma va considerata ancora un´atleta?), Komarova, Khorkina e Zhurova (e la lista sarebbe ancora lunga). Ha dimostrato [...] che si può conservare tutta la propria bellezza anche in uno sport di estremo sacrificio come il fondo. Ha dimostrato, infine, che si può conquistare il mondo anche dopo essere diventata mamma (di una bimba nata nel settembre 2002) [...] ha vinto l´oro olimpico di Salt Lake City già incinta, di due mesi. Alla vigilia dell’evento della vita di un atleta, le Olimpiadi, dopo essersi accorta della lieta novità, non ha rinunciato a nulla, né al bambino né alla gara. E´ andata avanti, con l’assenso anche del marito Dmitry Lyashenko, e la scelta è stata premiata: ha conquistato tre medaglie: oltre l´oro nello sprint, l´argento nella 10 km tc (grazie anche alle squalifiche per doping delle connazionali Danilova e Lazutina) ed il bronzo nella 15 km tl. Una ragazza, una mamma, tosta. Da buona siberiana, cosa che la accomuna a Maria Sharapova [...] Ma la storia di Julia Tchepalova è diversa: da Komsomolsk non s´è mossa, dei boschi e della neve ha fatto il suo lavoro, zigzagandoci intorno, capace - con i suoi sci - di raggiungere anche i sessanta chilometri orari. Per far questo bisogna essere gente con la tempra giusta, e difatti è sempre stata decisa nelle sue scelte: dopo un piccolo errore di gioventù (foto osè a Playboy, concesse per inesperienza: la tiratura fu alta e le copie andarono esaurite), ha poi rifiutato i soldi della rivista che, per ritrarre senza veli l´ormai Regina del fondo (dopo il successo olimpico del 2002), aveva offerto un assegno da cinquantamila dollari. Chi altri in Russia avrebbe declinato? E, sempre in tema di decisioni forti, non ci ha pensato due volte a citare in giudizio - per un milione di dollari - la Adidas, rea di aver utilizzato il suo nome senza permesso dal ’99 al 2002. [...] Olimpiadi, Mondiali, Coppa del Mondo (vinta nel 2001). Un´impresa riuscita in passato solo alle finlandesi Maria Lijsa Hamalainen-Kirvesniemi e Marjo Matikainen, le connazionali Ljubova Egorova e Larissa Lazutina e la norvegese Bente Martinsen Skari. Né Belmondo né Di Centa ce l´hanno fatta. [...]» (Paolo Rossi, ”la Repubblica” 20/2/2005).