3 marzo 2005
Tags : Umberto. Manfrin
Manfrin Umberto
• Nato a Udine il 29 settembre 1927, morto a Milano il primo marzo 2005. Disegnatore. «[...] celebre come il papà di Tiramolla e di Gatto Felix [...] si firmava con il nome d’arte di Manberto, è stato uno dei principali artefici del successo di Tiramolla, personaggio tra i più noti ed amati del fumetto italiano. Le sue strisce sono apparse per molti anni sul ”Corriere dei Piccoli” e sul ”Corriere dei Ragazzi” ed è stato uno dei principali disegnatori italiani dei più popolari protagonisti dei cartoon creati dalla mitica coppia Hanna & Barbera. La sua carriera artistica nei fumetti inizia nel 1952, quando collabora con le Edizioni Alpe, per le testate di ”Cucciolo” e di ”Tiramolla”. Per venticinque anni la sua firma Manberto è legata soprattutto a Tiramolla e a un personaggio tutto suo, Ullaò, dove esprime in maniera ancora più libera un umorismo cattivello e surreale che gli conquista una grande simpatia tra i lettori, in modo nettamente diverso e alternativo alla scuola disneyana. Negli anni Settanta realizza diversi episodi con personaggi di Hanna & Barbera (dagli Antenati a Braccobaldo), prodotti dall’agenzia ”Il Soldatino” di Vezio Melegari, che ne era agente per l’Italia, e pubblicati principalmente dal ”Corriere dei Piccoli”, dove trova spazio anche il suo personaggio Tony Spazzola. Negli stessi anni e per diverso tempo collabora con l’editore Bianconi disegnando le avventure del Gatto Felix. Dalla fine degli anni Settanta la firma di Manfrin si ritrova su ”Smack”, ”La Banda”, ”Più” (dove crea Gatto Igor su testi di Roberto Renzi, e Gatto Isidoro su testi suoi, un’interpretazione che gli vale i complimenti dell’editore statunitense), ”Lanciostory” (dove appare la sua striscia sportiva Playsport)» (’Il Messaggero” 2/3/2005). «Come avviene spesso, i personaggi dei fumetti sopravvivono ai loro creatori e così è accaduto anche a Tiramolla. Il simpatico omino filiforme di caucciù e colla, nato fra gli albi italiani degli anni `50, rimane nella memoria nazionale degli appassionati di strisce. Lo avevano creato, quasi per caso, nel 1952 Roberto Renzi e Giorgio Rebuffi. In realtà quest’ultimo, disegnatore anche di Cucciolo e Beppe, Pugacioff, Giona il menagramo, del personaggio elastico con il cappello rosso non ha disegnato che le prime storie, passandolo ben presto al quasi coetaneo Umberto Manfrin. Questo, anche con lo pseudonimo Manberto, diventa quindi poi il vero artefice di Tiramolla per 25 anni, affiancandolo al gommoso protagonista comprimari piacevolmente assurdi come il cagnolino Ullaò, l’Ammiraglio, il maggiordomo Saetta, il ”nipotino” Caucciù, l’Avvocato del diavolo (allusione all’allora popolare Perry Mason) o il ragionier Rossi. Risposta tutta nostra all’americano Topolino, di cui porta simili scarpe gialle, Tiramolla è stato un’icona di un’epoca ”innocente” dell’Italia, come la Vespa, il diario Vitt e le cinghie di gomma per tenere insieme i libri di scuola senza cartella. [...] Di origine friulana, milanese d’adozione, aveva intrecciato in piena libertà la vincente lezione disneyana con quella vena surreale e bizzarra, altrettanto vincente - almeno in Italia - di cui maestro più noto è stato Benito Jacovitti. Non è un caso quindi che, in una [...] intervista Manfrin - fra l’altro ideatore di una specie di primo albo professionale dei fumettisti - dichiarasse che erano due i nomi da ricordare del recente passato e del presente delle strisce disegnate: lo scomparso Andrea Pazienza e lo sceneggiatore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi. ”Pazienza senza dubbio è l’unico con quella forza creativa, oltre ad avere un segno davvero particolare - dichiarava il disegnatore di Tiramolla - non credo ce ne sia un altro come lui in Europa. Mentre Sclavi è un genio della sceneggiatura: penso sia l’unico che sappia scrivere così”. Certo per sbarcare il lunario anche Manfrin ha dovuto prestare la sua arte all’industria dominante e nel 1968 disegna Braccobaldo per Mondadori. Negli anni `70 - come ricorda la Fondazione Franco Fossati dedicata al mondo del fumetto - Manfrin realizza diversi episodi dei personaggi di Hanna & Barbera (dagli Antenati a Braccobaldo). Negli stessi anni disegna le avventure del Gatto Felix, poi crea Gatto Isidoro su testi propri, tanto per non abdicare alla propria autonomia creativa e su Lanciostory appare la sua striscia sportiva Playsport, mentre negli anni 90 ha partecipato alla ripresa del personaggio Tiramolla, quando si è tentato il rilancio della testata. Ma il veterano Manberto non consigliava ai ragazzi di fare il suo mestiere, anche se pensava che la striscia disegnata non scomparirà del tutto: ”Ai giovani consiglio di darsi all’idraulica, rende molto di più”. Ma forse scherzava» (Thomas Martinelli, ”il manifesto” 2/3/2005).