Varie, 3 marzo 2005
Tags : Carlos Idris. Kameni
Kameni CarlosIdris
• KAMENI Carlos Idris Douala (Camerun) 18 febbraio 1984. Calciatore. Portiere. Dal 2011 alla Roma • «[...] figlio di un pescatore emigrato a Yaoundè con la famiglia, Kameni a iniziato a giocare seriamente col Le Havre, in Francia. A 13 anni già se lo disputavano le prime squadre del Le Havre e del Sion (Svizzera). Nel 2000, a 16 anni, ha difeso la porta del Camerun medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney. Nel 2001 è stato nella squadra Primavera della Juventus. Nei tre anni successivi è rimasto a Le Havre a fare il secondo [...]. Tommy N’kono, il mitico ex portiere del Camerun lo ha preso infine sotto la sua ala protettrice ed è riuscito a portarlo nella sua vecchia squadra, l’Espanyol. Qui, in pochi mesi, Kameni è diventato il portiere titolare. “Diventerà super” dice di lui Iker Casillas. [...] Precocissimo in tutto, vive a Barcellona con un moglie e un figlio. La storia potrebbe anche finire qui se non fosse che Kameni deve ultimamente la sua popolarità alla coraggiosa battaglia intrapresa contro l’idiozia degli ultras della sua squadra, le Brigadas Blanquiazul - note in tutta la Spagna come infernali skinheads filofranchisti ultranazionalisti razzisti (gemellati con Boys-San Inter, Inrriducibili Lazio eccetera...). [...] è uscito platealmente dai pali e si è rivolto alla sua curva per difendere il camerunese del Getafe David Kome, bersagliato dal verso della scimmia. E la settimana successiva si è trovato a essere lui “la scimmia”, in quella partita tra Malaga e Espanyol che resterà nella storia del calcio spagnolo come la prima partita ad essere stata sospesa per razzismo (poi ripresa dopo che l’arbitro Perez Burrull ha preteso che venisse un diffuso dagli altoparlanti un appello a farla finita). Kameni ha incassato l’appoggio del suo allenatore, l’impegno del governo e della polizia, ma anche l’invito alla prudenza del vecchio N’Kono (“sono quattro imbecilli non farci caso”). Condivide la sua battaglia contro il razzismo (una delle prime ad essere per niente simbolica, anzi concretissima) con un altro camerunese, la star del Barcellona, Eto’o, che ha già affrontato platealmente i razzisti allo stadio. E intanto il Manchester United, che di portieri ha bisogno come l’aria, lo segue da vicino» (Alberto Piccinini, “il manifesto” 2/3/2005).