Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  febbraio 27 Domenica calendario

Il primo amore di Albert Einstein fu Mileva Maric, sua compagna di studi, non bella e zoppa a causa di una malattia

Il primo amore di Albert Einstein fu Mileva Maric, sua compagna di studi, non bella e zoppa a causa di una malattia. Per lungo tempo le scrisse lettere non esplicitamente d’amore ma comunque molto ambigue, poi finì con lo sposarla «per senso del dovere». La madre di lui non fu contenta dell’unione, preferendo che si fosse concretizzata in un matrimonio l’amicizia con l’italiana Ernestina Pelizza Marangoni, nobildonna di Pavia, che avrebbe dato lustro alla famiglia. Pur non amando Mileva, Einstein le fece fare tre figli. Nel frattempo si distraeva scrivedo lettere, stavolta appassionate, alla cugina Elsa Lowenthal, che stava a Berlino sola dopo un matrimonio andato male: «Devo amare qualcuno, altrimenti la mia esistenza è miserabile. E quel qualcuno sei tu». Arrivò nella capitale accettando una cattedra di fisica all’università, ma qui cominciò a interessarsi sempre di più a Ilse, figlia della Lowenthal. Anche se Ilse s’innamorò di lui, lo scienziato sposò la madre: restarono insieme fino alla morte di lui, che tuttavia non si negò altri incontri (si racconta di un’intima amicizia con la regina Elisabetta del Belgio, che preoccupata della sua incolumità gli mise accanto una scorta che lo proteggesse).