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 2005  marzo 01 Martedì calendario

STANG Dorothy Dayton (Stati Uniti) 7 giugno 1931, morta ad Anapu (Brasile) il 14 febbraio 2005 (assassinata)

STANG Dorothy Dayton (Stati Uniti) 7 giugno 1931, morta ad Anapu (Brasile) il 14 febbraio 2005 (assassinata). Suora. Missionaria • «Sei colpi al petto e in faccia, sparati da due metri contro una suora di 74 anni. La morte di una missionaria americana, arrivata dall’Ohio in Amazzonia [...] per difendere i poveri e la foresta [...] ha accolto i suoi assassini [...] leggendo loro brani della Bibbia: il sangue versato dai più deboli, l’impunità, lo strapotere dei fazendeiros, la devastazione della foresta amazzonica, l’incapacità del governo Lula di modificare rapporti di potere fermi all’epoca del colonialismo. [...] Anapu, una cittadina di 7.000 anime ricavata nella foresta, stato del Parà. La nostra striscia di Gaza, l’hanno definita i commentatori brasiliani, per i livelli di violenza e la guerra infinita attorno alla terra, ambita da tutti. Una foto del satellite mostra questo angolo di Amazzonia come una macchia verde scura pettinata da strisce più chiare, giallognole. dove le motoseghe e il fuoco hanno già colpito. Ad ogni nuova strada che si apre nella foresta, la situazione peggiora. [...] Suor Dorothy sapeva bene che il suo lavoro dava fastidio a tanti, in questa catena di interessi forti. Nel ”Progetto di sviluppo sostenibile Esperança”, che aveva messo in piedi dieci anni fa ad Anapu, l’obiettivo era l’armonia tra la foresta vergine e le necessità economiche della popolazione. Solo 400 famiglie, in un’area gigantesca di 1.400 chilometri quadrati, vivevano di agricoltura a bassa intensità e prodotti della foresta. Una piccola utopia. Estranea, lontana dalle direttive guida della politica nazionale, che punta sul grande agrobusiness indirizzato alle esportazioni di cereali e di carne ed è favorevole all’apertura di nuove strade. E soprattutto in netto contrasto con gli appetiti locali. Le terre custodite da suor Dorothy erano difficilmente accessibili alle squadre di taglialegna e alle chiatte che trasportano a valle i preziosi tronchi di mogano, il più pregiato legname dell’Amazzonia. [...] In una intervista [...] la missionaria aveva parlato per la prima volta di minacce di morte e puntato l’indice sulle grandi imprese del legname. ”Se riceverò una pallottola, già sapete da dove è partita”, aveva detto. Poi aveva denunciato la non collaborazione della polizia locale, che anzi la vedeva come una pericolosa agitprop. Pochi giorni prima di morire, infine, aveva incontrato Nilmario Miranda, il sottosegretario ai diritti umani del governo. [...]» (Rocco Cotroneo, ”Corriere della Sera” 17/2/2005).