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 2005  marzo 01 Martedì calendario

Bracardi Franco

• Roma 16 marzo 1937, Roma 27 febbraio 2005. Musicista. Attore. «[…] In tanti lo conoscono perché è stato per anni, sera dopo sera in tv, il pianista storico (l’’altro baffo”) del ”Maurizio Costanzo Show”, sul palcoscenico del Parioli; ma Franco Bracardi […] incominciò la sua versatile carriera come attore comico, nel cinema. Prese parte a numerosi film tra cui Il lumacone di Cavara, W la foca di Cicero e Vieni avanti cretino di Salce; la prima grande popolarità però arrivò negli Anni ”70 grazie alla fortunata trasmissione radiofonica di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni Alto gradimento. Per quel programma, in cui il fratello Giorgio si distinse creando figure indimenticabili come Scarpantibus e il gerarca Catenacci, Bracardi compose musiche ma non solo. ”Giorgio firmò certamente i personaggi più celebri - ricorda Arbore - ma Franco ne propose anche lui di bellissimi: Solforio, naturalmente, il venditore porta a porta di oggetti strani, ma anche altri esilaranti come Mortificacion, la cartomante che prediceva sventure di tutti i tipi, e Pallottino, il personaggio della radio locale umbra che ce l’aveva con noi romani perché non gli rispondevamo mai al telefono e andavamo sempre a mangiare a Trastevere” […]. Boncompagni e Bracardi firmarono insieme parecchi successi, per Mirelle Mathieu e per Raffaella Carrà, la celebre Fiesta ma anche E salutala per me e Forte forte forte: ”Notti e notti passate insieme a scrivere canzoni e lunghi pomeriggi trascorsi alla Rca aspettando che qualche disgraziato ce le prendesse”, dice Boncompagni. Ma Bracardi ottenne successi d’autore anche in Europa: la sua canzone Bambina mia, ad esempio, fu numero uno di vendite in Francia e divenne una hit in Belgio e in Olanda. Maurizio Costanzo, ultimo ”compagno d’avventura” […] ”Con i suoi indimenticabili frac ha condiviso con me momenti unici e anche paure - ricorda il conduttore -. Lui per me era il Costanzo Show. Non a caso per un lungo periodo avevo scelto di aprire il programma insieme a lui, ci incontravamo al centro del palcoscenico in quella che era una vera e propria liturgia che suggellava l’inizio ufficiale della trasmissione. La sigla del Costanzo Show era sua […]’ […]» (cr. c., ”La Stampa” 28/2/2005). «[...] per tanti anni [...] fedele e silenzioso scudiero e pianista del Costanzo show. [...] Pianista delizioso, compositore di canzoni, attore, comico. Quasi un alter ego di suo fratello Giorgio. Le carriere dei due, infatti, si sono spesso incrociate. Per esempio, a Alto gradimento, la storica trasmissione radiofonica di Arbore e Boncompagni dove, mentre Giorgio inventava personaggi stabili come Scarpantibus, Catenacci e Max Vinella, Franco contribuiva con curiose maschere (Pallottino il radioamatore umbro, il venditore ambulante della supposta a tre punte, la cartomante Mortificazion). Negli anni 70, grazie al successo radiofonico, venne scritturato più volte in commedie all’italiana, per esempio lavorò come attore a Il lumacone di Paolo Cavara nel 74 o a Vieni avanti cretino di Luciano Salce. Bracardi ha anche scritto molte canzoni, dalla sigla del Costanzo show, a pezzi per Raffaella Carrà in coppia con Gianni Boncompagni, come Fiesta, Forte, forte, forte. Sempre con Gianni ha realizzato un paio di successi internazionali come Bambina mia e Stanotte sentirai una canzone, che in Francia raggiunse il primo posto in classifica con la voce di Mireille Mathieu. Ma, negli anni Sessanta, Franco aveva fatto anche il musicista militante, coi Flippers. negli anni Ottanta che nasce il rapporto con Maurizio Costanzo del quale, per ventidue anni, è stato un silenzioso alter ego in frac, pronto a sottolineare con il suo pianoforte i discorsi degli ospiti, una sorta di cornice musicale al più celebre dei nostri talk show. [...]» (Marco Molendini, ”Il Messaggero” 28/2/2005). «’Un pianista di piano bar”, si autodefinì nella sua elegante discrezione Franco Bracardi, ”innamorato delle note e della notte”. […] ”Lavorare, suonare di notte? Mi stimola, affascina, diverte. Poveraccio chi lavora di giorno! Io so solo sbadigliare, sognare, mangiare”, gli piaceva dire. Elegante e sornione – romano de Roma, il padre dirigente industriale e tenore dilettante – sulla scena tv appariva nei suoi frac impeccabili quanto variopinti, una mano leggera correva sui tasti del pianoforte, suo grande complice. ”Lui per me era il Costanzo Show. Cercavo un pianista ”intelligente’ e lui era formidabile, ci bastava guardarci. Solo quando andammo a Mosca, per l’ampiezza del palco, dovetti tirargli delle palline che insospettirono i tecnici”, ha ricordato Maurizio Costanzo […] Ma Franco Bracardi allo spettacolo era ”nato” molto prima. Se già il servizio militare l’aveva diviso nel ”59 con ”l’urlatore” Tony Dallara e si era girato il mondo suonando nei night, in Italia gli anni ”60 lo avevano visto debuttare come pianista dei Flippers, un complesso beat dove suonava anche Lucio Dalla (sax, clarino e voce), e come attore. ”Ho esordito al Setteperotto – raccontava in un’intervista a fine anni ”90 – , un piccolo cabaret romano, che ha visto gli inizi di Villaggio, Pippo Franco e Enzo Jannacci”. Al cinema aveva dato alcuni personaggi lievemente caricaturali negli anni ”70 in film con Tognazzi come Splendori e miserie di Madame Royale e Io la conoscevo bene (con la Sandrelli); Io bacio, tu baci con Mina (per cui aveva composto La scala buia) , in quattro pellicole con Totò e, nell’82, nel Vieni avanti cretino di Luciano Salce con Lino Banfi. Il ”boom” per Franco Bracardi arriva però via radio con Alto gradimento di Arbore e Boncompagni. Se il fratello Giorgio (’è proprio un comico geniale, parola di fratello”) aveva creato Scarpantibus e il gerarca Catenacci, lui, precisa Arbore, ”oltre che autore delle musiche era Solforio, il venditore porta a porta di oggetti strani, ma anche gli esilaranti Mortification, la cartomante che prediceva sventure di ogni tipo, e Pallottino, il personaggio della radio locale umbra che ce l’aveva con noi romani perché non gli rispondevamo mai al telefono e andavamo sempre a mangiare a Trastevere”. […] Comico per simpatia, ”spalla” per inguaribile ”contagio” di amicizie ultraventennali, Franco Bracardi era però prima di tutto un musicista, i suoi strumenti, ”anzi, la mia voce”, correggeva, erano il piano e la fisarmonica, con la quale trascinava il pubblico nelle piroette del ”liscio”. […]» (Claudia Provvedini, ”Corrriere della Sera” 28/2/2005).