Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Los Angeles (Stati Uniti) 6 gennaio 1982. Giocatore di basket. Dei Washington Wizards. «Gira con in tasca le chiavi del palazzetto di Washington come fosse il suo ufficio: ”Perché sono uno che non si accontenta mai. E se mi viene voglia di allenarmi al tiro, so di poter andare al campo all’ora che mi pare”. Ha un sorriso perennemente stampato sul viso. Dicono che non prenda le cose sul serio anche quando sembra incavolato nero. ”Chi lo dice non ha capito chi sono.  solo che ho fatto il callo alle situazioni difficili”. Di quelle ne ha un bel campionario da raccontare. Con relativo lieto fine. [...] è stato cresciuto dal padre, ex giocatore di football di college e attore fallito. Ma è venuto su forte e con sani principi in testa. Quando andò alla University of Arizona, gli predissero un primo anno senza mai giocare e naturalmente smentì tutti. Ma da quel momento ha cominciato a portare la maglia numero 0, proprio come i minuti che non avrebbe dovuto giocare, numero che continua a indossare anche nella Nba. A proposito, la sua avventura tra i pro era partita malissimo: dopo due anni di gran livello al college si aspettava di essere scelto fra i primi 15, invece, snobbato, finì a Golden State al secondo giro. [...] ”Colpa mia. Il tuo destino lo hai in mano soltanto tu. Non mi ero allenato con le squadre con cui avrei dovuto, avevo dato tutto per scontato. E così non fui scelto subito”. [...] giocatore maggiormente migliorato nel 2003, mvp della partita dei rookie sempre del 2003. [...]» (Massimo Lopes Pegna, ”La Gazzetta dello Sport” 1/3/2005).