Giornale tecnologico, 28 febbraio 2005, 28 febbraio 2005
Sindrome del saggio. La Nasa sta applicando a Kim Peek, il genio autistico dalla cui vita è stato tratto il personaggio del film "Rain Man" interpretato da Dustin Hoffman, la tecnologia usata sugli astronuati per studiare gli effetti dei viaggi nello spazio sull’attività cerebrale
Sindrome del saggio. La Nasa sta applicando a Kim Peek, il genio autistico dalla cui vita è stato tratto il personaggio del film "Rain Man" interpretato da Dustin Hoffman, la tecnologia usata sugli astronuati per studiare gli effetti dei viaggi nello spazio sull’attività cerebrale. Peek, 53 anni, autentico genio in quindici materie (storia, geografia, letteratura, matematica, musica, sport eccetera) all’età di 16 mesi era in grado di memorizzare interamente tutti i libri che gli venivano letti. La cosa più stupefacente, però, è un’altra: con il passare degli anni le sue doti sembrano essersi sviluppate. E per capire come possa aver migliorato le sue capacità d’apprendimento, gli scienziati l’hanno sottoposto a una lunga serie di test. Per adesso si sa che Peek è affetto dalla nascita dalla cosiddetta "sindrome del saggio", disfunzione neurologica rarissima che colpisce soprattutto gli autistici. Le persone come lui (in tutto, nel mondo, ce ne sono una cinquantina) dimostrano, in genere fin da piccole, abilità eccezionali in determinati campi dello scibile e una memoria eccezionale. Le loro doti sono però ristrette a pochissimi settori, solitamente musica, matematica e altri campi nozionistici (risultati sportivi o storia). Nonostante il loro genio, i "saggi" trovano grande difficoltà nelle piccole cose di tutti i giorni (ad esempio vestirsi) e non sono in grado di relazionarsi con gli altri. Le causa di questa sindrome non sono ancora chiare e gli studiosi non sono riusciti a formulare un’unica teoria valida per tutti i casi. La spiegazione più accreditata, tuttavia, sembra essere quella secondo la quale un cervello che ha subito un trauma al lobo sinistro compensa con quello destro. La peculiarità del cervello di Peek, in particolare, consiste nell’assenza del corpo calloso, la membrana che separa i due emisferi cerebrali, trasformandolo così in un’unica grande banca dati.