A cura di Umberto Albini e Enrico V. Maltese, Bisanzio nella sua letteratura, Garzanti, 2004, 28 febbraio 2005
Peste. Nel 542, quando a Bisanzio si diffuse la peste, siccome in molti avevano giurato di essere stati contagiati da presenze sovrannaturali, si cercava di evitarle restandosene nascosti in casa senza rispondere al richiamo di nessuno, nemmeno degli amici: "Si chiudevano nelle stanze facendo finta di non udire, per quanto si bussasse alla porta, evidentemente per paura che a chiamarli fosse uno dei dèmoni" (da Bella, di Procopio di Cesarea, 490-555)
Peste. Nel 542, quando a Bisanzio si diffuse la peste, siccome in molti avevano giurato di essere stati contagiati da presenze sovrannaturali, si cercava di evitarle restandosene nascosti in casa senza rispondere al richiamo di nessuno, nemmeno degli amici: "Si chiudevano nelle stanze facendo finta di non udire, per quanto si bussasse alla porta, evidentemente per paura che a chiamarli fosse uno dei dèmoni" (da Bella, di Procopio di Cesarea, 490-555).