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 2005  febbraio 21 Lunedì calendario

Anno II - Cinquantasettesima settimanaDal 14 febbraio al 21 febbraio 2005Sgrena. Mezzo milione di persone ha sfilato domenica a Roma per chiedere la liberazione di Giuliana Sgrena, che in un video diffuso da Al Jazeera pochi giorni prima implorava gli italiani di andar via dall’Iraq e di non tornarci mai più

Anno II - Cinquantasettesima settimana
Dal 14 febbraio al 21 febbraio 2005

Sgrena. Mezzo milione di persone ha sfilato domenica a Roma per chiedere la liberazione di Giuliana Sgrena, che in un video diffuso da Al Jazeera pochi giorni prima implorava gli italiani di andar via dall’Iraq e di non tornarci mai più. Nel corteo molti cartelli anti-americani e contro la guerra. Nessuno contro il terorrismo. Manifestazione voluta dal centro-sinistra, per la quale la Casa della Libertà ha manifestato rispetto, senza aderire. Rutelli e Marini (Margherita) hanno invece aderito, ma poi non si sono fatti vedere. Polemiche, tutto sommato, di tono contenuto.

Unione. In Parlamento il centro-sinistra ha votato contro il rifinanziamento della missione italiana in Iraq, cioè ha di fatto chiesto il ritiro immediato del nostro contingente. La decisione (fortemente voluta da Prodi) ha provocato una spaccatura interna, specialmente con i moderati della Margherita. Rutelli e Marini hanno detto che è assurdo chiudere gli occhi sulla nuova situazione che si è determinata laggiù dopo il voto, "non possiamo farci dare la linea da Bertinotti", ecc.

Iraq. Nel solo week-end, in Iraq, per via di otto attacchi suicidi, sono morte cento persone. Esplosioni su un autobus, a un funerale, ecc.

Damasco. Duecentomila persone hanno partecipato a Beirut ai funerali di Rafiq Hariri, l’ex premier libanese ucciso in un attentato lunedì scorso. Gli americani sono così sicuri che Hariri sia stato assassinato dai servizi segreti siriani (in combutta con quelli iraniani) da aver richiamato l’ambasciatore a Damasco Margaret Scobey.

Kyoto. Il protocollo di Kyoto, che regola le emissioni inquinanti, è entrato in vigore mercoledì 16 febbraio, alle 6 di mattina. Lo hanno sottoscritto 140 paesi, ma non gli Stati Uniti del presidente Bush. La Casa Bianca sostiene che gli effetti del protocollo sarebbero insignificanti e costerebbero cinque milioni di posti di lavoro. Gli americani dell’Epa (agenzia del governo Usa per l’ambiente) non sono d’accordo con Bush e sostengono che il surriscaldamento ambientale provocato (forse) dall’uomo può distruggere foreste, desertificare l’ambiente, innalzare il livello del mare, ecc. In ogni caso il 23,5% dei gas nocivi sono immessi nell’atmosfera dagli Stati Uniti. I paesi aderenti al protocollo di Kyoto già inadempienti al momento dell’entrata in vigore sarebbero parecchi (tra questi, l’Italia).

Dollaro. I dati dell’ultimo trimestre dicono che l’economia italiana è andata addirittura indietro: -0,3 per cento di Pil sullo stesso periodo dell’anno scorso (+1,1% su base annua). E’ il ribasso più pesante dal 1998 a oggi. Il dollaro ha ricominciato ad andar su e a fine settimana era di nuovo a 1,30 sull’euro.

Cina. La Cina ha superato gli Stati Uniti ed è diventato il primo consumatore al mondo di grano, carne, acciaio, carbone, televisori, frigoriferi e cellulari (dati dell’Earth Policy Institut).

Orologi. L’edizione russa di Newsweek sottolinea il fatto che Berlusconi porta al polso un Constantine Vacheron da 414 mila euro (800 milioni di lire), Putin un Sinik Patek Philippe da 60 mila dollari (46 mila euro), Bush un Timex Indligo da 50 dollari (38 euro) sul cui retro ha fatto incidere il proprio nome. Putin porta sempre l’orologio al polso destro, anche se non è mancino. L’anno scorso aveva un Patek Philippe Calatrava da 18 mila dollari. Sessantamila dollari, il costo dell’orologio attuale, sarebbe il suo stipendio annuale da presidente, in base a un aumento varato nel 2004.

Moratti. Nei primi dieci anni di Inter (ricorrenza di lunedì scorso, non festeggiata), Massimo Moratti ha speso in calciatori e allenatori 450 milioni di euro.

Telefonini. La Tim ha fatto sapere ai giudici che non c’è più spazio tecnico per spiare i telefonini. Prima di intercettare il prossimo sospettato, bisognerà smettere di sorvegliare qualcun altro. Anche Vodafone e Wind sono vicine al massimo della capacità. I cellulari sotto controllo erano 32 mila nel 2001, 45 mila nel 2002, 77 mila nel 2003, sono stati 100 mila nel 2004 (dati forniti dal ministro della Giustizia). I magistrati dicono che in questo modo si arrestano tanti colpevoli: "Da noi è difficile far venire la gente a testimoniare, il controllo dei telefoni ci fornisce prove altrimenti impossibili da ottenere" (Edmondo Bruti Liberati, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati), Però una ricerca del Max Plack Institut mostra che in questo campo siamo al primo posto in Europa: 72 intercettati ogni 100 mila abitanti, contro i 62 della Germania, i 32 della Svizzera, i 9 dell’Austria, e lo 0,5 degli Usa. Per le intercettazioni, nei primi sei mesi dell’anno scorso abbiamo speso 146 milioni. I giudici dicono che i pedinamenti costerebbero molto di più. Gli intercettati si scambiano 300 milioni di sms al giorno e forniscono complessivamente 600 miliardi di informazioni l’anno.

Riina. L’ultimo caso relativo alla Procura di Palermo riguarda Totò Riina: perché nel 1993, quando fu arrestato, il suo rifugio non venne perquisito? L’ex procuratore generale di Palermo, Vincenzo Rovello (oggi defunto), disse di sospettare che la perquisizione in realtà fosse stata fatta e aggiunse: "l’archivio di Riina sarà pure saltato fuori. Credo che questo archivio contenga delle cose che forse è meglio, non lo dico da magistrato, coprire con il segreto di Stato". In ogni caso, per la mancata perquisizione, i due imputati sono il generale Mario Mori, oggi capo dei servizi segreti italiani (Sisde), e il colonnello dei carabinieri (allora capitano) Sergio De Caprio, il famoso "Ultimo", che a suo tempo eseguirono l’arresto. I due pm che conducono l’inchiesta (Antonio Ingroia e Michele Prestipino) pensano che Mori e Ultimo siano innocenti e ne hanno chiesto il prosciogliemento. Ma il gip Marco Mazzeo, a Palermo da soli sei mesi, vuole il processo ad ogni costo ("imputazione coatta") e la settimana scorsa i due pubblici ministeri hanno chiesto di essere sollevati dall’incarico. Le dimissioni offerte da Mori sono state respinte dal ministro Pisanu nettamente. Tutto il mondo politico - maggioranza e opposizione - solidarizzano con i due imputati.

Baudo. Pippo Baudo non dice più che la Rai lo ha sottoposto a mobbing e la Rai ha rinunciato a chiedergli 4 milioni di danni. Il contratto gli è stato rinnovato per tre anni (potrà andare su tutt’e tre le reti). La pace è stata celebrata in tv, sabato19 febbraio, durante la trasmissione Ballando con le stelle di Milly Carlucci. Consigliato da Fiorello, Baudo ha baciato in bocca, alla siciliana, il direttore generale Cattaneo.

Lingua italiana. Le conferenze stampa del presidente della Ue, Manuel Barroso, saranno tradotte solo in inglese, francese e tedesco e non più in italiano, lingua relegata alle sole conferenze del mercoledì. Dolorosa decisione che da noi ha suscitato violenti atti d’accusa verso le istituzioni, colpevoli di non tutelare oggi e di non aver mai tutelato ieri la cultura italiana, e sancito ulteriormente quanto già si sapeva e cioè che l’Europa a 25 è un insieme con tre leader indiscutibili: Gran Bretagna, Francia e Germania. Tutti gli altri vengono dopo.

Svezia. In Svezia, la Sverige Television (Svt), volendo esaltare la propria indipendenza, fa passare, per contrasto, spot centrati su Putin e su Berlusconi. In quello di Berlusconi, si sente ’O sole mio e si legge in sovrimpressione: "Lui controlla il 90 per cento della tv. Noi siamo liberi". La Farnesina ha convocato l’ambasciatore svedese Steffan Wrigstaad e ha protestato. L’ambasciatore ha però risposto confermando l’assunto dello spot: anche se pubblica, la Svt è totalmente indipendente e lo Stato non può in alcun modo determinarne le scelte. Il governo italiano, per protestare, deve rivolgersi direttamente alla rete.