Ezio Vendrame, Una vita fuori gioco, Rizzoli, 2004, 24 febbraio 2005
Educazione. Tra gli allievi della squadra di calcio che si mise ad allenare al suo ritorno al paese, dopo aver smesso di giocare, il suo preferito era Gianni, un bambino lentigginoso, così povero che a casa non aveva nemmeno il televisore
Educazione. Tra gli allievi della squadra di calcio che si mise ad allenare al suo ritorno al paese, dopo aver smesso di giocare, il suo preferito era Gianni, un bambino lentigginoso, così povero che a casa non aveva nemmeno il televisore. Più che altro per fargli superare l’imbarazzo di non sapere mai cosa dire quando gli amichetti commentavano le trasmissioni della sera prima, Vendrame decise di mandargli in regalo un apparecchio, ma senza dire che era stato lui. Passando da casa sua qualche giorno dopo, trovò tutta la famigliola vestita a festa raccolta intorno al teleschermo e chiese se c’era qualche ricorrenza. Al che spensero il televisore, non prima di aver salutato chi in quel momento compariva sul teleschermo, e gli risposero che non era educato farsi vedere in disordine da quelli della televisione, perché lì dentro erano tutti sempre così impeccabili ed educati.