Vittorio Messori, Aldo Cazzullo, Il mistero di Torino. Due ipotesi su una capitale incompresa, Le Scie Mondadori, 2004, 24 settembre 2004
Maledizioni. Prima ancora che si cominciasse a discutere la Legge Rattazzi sulla soppressione di molti ordini religiosi e confisca dei relativi beni, don Bosco ricordò per iscritto a Vittorio Emanuele II le maledizioni dei duchi sabaudi sui discendenti che avessero osato toccare la Chiesa
Maledizioni. Prima ancora che si cominciasse a discutere la Legge Rattazzi sulla soppressione di molti ordini religiosi e confisca dei relativi beni, don Bosco ricordò per iscritto a Vittorio Emanuele II le maledizioni dei duchi sabaudi sui discendenti che avessero osato toccare la Chiesa. In effetti il 5 gennaio 1855, tre giorni dopo l’inizio dei lavori alla Camera, cadde malata la madre del re, Maria Teresa; morì dieci giorni dopo e al ritorno dai funerali si mise a letto la moglie del re, Maria Adelaide, trentatré anni; morta lei, il 20 gennaio, la sera stessa toccò d’ammalarsi al fratello del re, Ferdinando duca di Genova, poco più di trent’anni (morto in pochi giorni). L’ultimogenito del re, invece, per morire aspettò maggio, la vigilia del giorno previsto per l’approvazione della legge.