Richard P. Feynman, "Sei pezzi facili", Adelphi 2000 (da pag. 25 apag. 40), 17 febbraio 2005
La materia è fatta di atomi. Se in qualche cataclisma andassero perdute tutte le conoscenze scientifiche, e una sola frase potesse essere tramandata alle generazioni successive, quale enunciato conterrebbe la maggiore informazione nel minor numero di parole? Io credo si tratti dell’ipotesi atomica (o fatto atomico, se preferite), cioè che tutte le cose sono fatte di atomi, piccole particelle in perpetuo movimento che si attraggono a breve distanza, ma si respingono se pressate l’una contro l’altra
La materia è fatta di atomi. Se in qualche cataclisma andassero perdute tutte le conoscenze scientifiche, e una sola frase potesse essere tramandata alle generazioni successive, quale enunciato conterrebbe la maggiore informazione nel minor numero di parole? Io credo si tratti dell’ipotesi atomica (o fatto atomico, se preferite), cioè che tutte le cose sono fatte di atomi, piccole particelle in perpetuo movimento che si attraggono a breve distanza, ma si respingono se pressate l’una contro l’altra. In questa frase, come vedremo, c’è una quantità enorme di informazione su come è fatto il mondo; basta usare un po’ di fantasia e di ragionamento. Per illustrare la potenza dell’idea atomica, supponiamo di avere una goccia d’acqua del diametro di mezzo centimetro. Anche osservandola molto da vicino non vedremmo altro che acqua, omogenea e continua. Anche ingrandendola (circa duemila volte) con il miglior microscopio ottico a disposizione, e vedendola quindi larga una decina di metri, quanto una stanza spaziosa, guardando bene vedremmo ancora acqau relativamente omogenea, ma qua e là ci sarebbero delle cose a forma di uova che nuotano avanti e indietro. Molto interessante. Sono parameci. A questo punto potremmo anche fermarci, talmente incuriositi dai parameci, con le loro ciglia vibratili e i corpi che si contorcono, da non andare oltre, tranne che, magari, per ingrandire ancora di più i parameci e guardare cosa c’è dentro. Questo, naturalmente, è un argomento che interessa i biologi, ma al momento, ma al momento noi sorvoliamo e guardiamo più da vicino l’acqua stessa, ingrandendola altre duemila volte. Ora la goccia d’acqua misura venti chilometri, e se la osserviamo attentamente noteremo una specie di brulichio, qualcosa che non ha più un aspetto omogeneo, ma sembra il pubblico di una partita di calcio visto molto da lontano. Per vedere a cosa sia dovuto questo brulichio, lo ingrandiremo altre duecentocinquanta volte e ci troveremo davanti agli occhi qualcosa di simile alla figura.1. una rappresentazione dell’acqua ingrandita un miliardo di volte, ma idealizzata da molti punti di vista. Per cominciare, le particelle sono disegnate in modo semplice, con contorni netti, e questo non è esatto. In secondo luogo, la figura è bidimensionale, mentre naturalmente le particelle si muovono in tre dimensioni. Osservate che ci sono due diverse specie di "palle" o cerchi a rappresentare gli atomi di ossigeno (neri) e quelli di idrogeno (bianchi), e che ogni ossigeno ha due idrogeni legati a sé. (Ogni gurppetto di un ossigeno con i suoi idrogeni si chiama molecola). La rappresentazione è idealizzata anche perché in natura le particelle vere si agitano e rimbalzano continuamente, si torcono e girano l’una intorno all’altra. Bisogna pensare, anziché a un’immagine statica, a un’immagine dinamica. Un’altra cosa che non si può illustrare in un disegno è il fatto che le particelle sono attaccate, che si attraggono, questa tira quell’altra, ecc. L’intero gruppo è "incollato insieme", per così dire. D’altro canto, le particelle non possono compenetrarsi l’un l’altra. Se si cerca di comprimerle si respingono. Gli atomi hanno un raggio di 1 o 2 x 10 ¯ 8 cm, e dato che 10 ¯ 8 cm che si chiama angstrom, diciamo che gli atomi hanno un raggio di 1 o 2 angstrom (). Un altro modo per ricordarne la misura è il seguente: se una mela viene ingrandita fino alle dimensioni della Terra, i suoi atomi avranno all’incirca le dimensioni iniziali della mela.