Maria Teresa Cometto, ཿCorrierEconomia 14/2/2005. pag. 14, 14 febbraio 2005
Il re del Buthan, Jigme Singye Wangchuck, ha deciso di calcolare gli obiettivi di crescita del suo paese in termini di Felicità interna lorda o Fil (Gross national happiness o Gnh) invece di usare il classico parametro del Prodotto interno lordo o Pil (Gross domestic product)
Il re del Buthan, Jigme Singye Wangchuck, ha deciso di calcolare gli obiettivi di crescita del suo paese in termini di Felicità interna lorda o Fil (Gross national happiness o Gnh) invece di usare il classico parametro del Prodotto interno lordo o Pil (Gross domestic product). Se quest’ultimo è definibile come somma del valore di tutti i prodotti e servizi generati in un paese, il Fil cerca di afferrare valori meno materiali e più spirituali, sulla base del principio che più ricchezza non vuol dire più felicità. Nel piano messo a punto dal sovrano, da oggi fino al 2020, però non è specificata la formula matematica con cui calcolare il nuovo indice e verificarne il progresso. Ma l’idea è stata rispresa dall’economista Richard Layard nel suo libro appena uscito ”Happiness”, dove si sostiene che la politica deve smetterla di occuparsi solo della crescita economica e deve invece focalizzarsi su «sette grandi» aree da cui dipende il benessere di una popolazione: le relazioni professionali, la situazione finanaziaria, il lavoro, la comunità e gli amici, la salute, la libertà personale e i valori personali. Il Buthan ha una popolazine compresa tra le 800.000 e i 2.000.000 di persone (il censimento è incerto), di cui il 90% vive di agricoltura, solo il 60% ha l’acqua potabile, il 48% è analfabeta, 4 bambini su 100 muoiono alla nascita e altri 10 su 100 prima di compiere 5 anni.