Cecil Roth, Storia dei marrani, Marietti, 2003, 14 febbraio 2005
Meza. Il quemadero, la sede del rogo, fu fissato subito fuori le mura di Siviglia, nel Campo de Tablata
Meza. Il quemadero, la sede del rogo, fu fissato subito fuori le mura di Siviglia, nel Campo de Tablata. Ad abbellirlo pensò un cittadino, tal Meza, che a sue spese fece erigere agli angoli della piazza le statue di quattro profeti. Premiato lo zelo con le proprietà confiscate ai conversos dal Sant’Uffizio, quando si scoprì che lui stesso era un giudaizzante, fu bruciato.