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 2005  febbraio 07 Lunedì calendario

Anno II - Cinquantacinquesima settimanaDal 1 febbraio al 7 febbraio 2005Zingare. Venerdì 4 febbraio poco prima di mezzogiorno, la signora Emeri (26 anni) sta passeggiando nel centro di Lecco con la sua bambina di sette mesi nel passeggino, quando tre zingare le si fanno vicino e tentano di prendersi la neonata

Anno II - Cinquantacinquesima settimana
Dal 1 febbraio al 7 febbraio 2005

Zingare. Venerdì 4 febbraio poco prima di mezzogiorno, la signora Emeri (26 anni) sta passeggiando nel centro di Lecco con la sua bambina di sette mesi nel passeggino, quando tre zingare le si fanno vicino e tentano di prendersi la neonata. Emeri tira dei calci, prende in braccio la piccola, corre a casa e telefona alla polizia. La polizia trova le tre rom in un bar, ne arresta due perché la terza ha solo 12 anni, queste due vengono processate per direttissima e condannate a otto mesi. Però sono incensurate e patteggiano: quindi tornano subito libere. Si scatena a questo punto il finimondo: possono tre donne che hanno tentato di sequestrare un neonato tornare a spasso senza problemi? Emeri e suo marito protestano: "Abbiamo paura: e se quelle per vendicarsi ci riprovano?" Il sindaco di Lecco definisce il comportamento dei magistrati "una vergogna". Il ministro delle Riforme Calderoli si appella a Ciampi. Il presidente del Tribunale di Lecco, Gianpietro Serangeli, ha detto di voler leggere le carte. Il giudice sotto accusa anche stavolta - come nel caso dei tre aspiranti kamikaze islamici - è una donna. Si chiama Maria Cristina Sarli e non vuole far commenti.

Donne. Lucia Annunziata sospetta che il terrorismo iracheno si volga ormai strategicamente contro le donne e racconta di come i servizi le raccomandasero, quando era presidente della Rai, di "avvicendare le giornaliste perché si prepara qualcosa". Seguirono infatti una serie di azioni contro le donne: tra le altre, le due Simone, la povera Margaret Hassan, il 5 gennaio la giornalista di Libération Florence Aubenas e venerdì 4 febbraio l’inviata del "manifesto" Giuliana Sgrena, 57 anni, rapita a Bagdad a una ventina di metri dall’università, dove voleva entrare. Fini ha lanciato un appello ai sequestratori per la liberazione, puntando sulle posizioni antiamericane della giornalista ("E’ un’amica dell’Iraq, liberatela"). Intanto è cominciato il solito maneggio diplomatico di cui gli italiani sono ormai piuttosto esperti. I primi giorni del sequestro sono i più pericolosi, bisogna tra l’altro evitare che l’ostaggio sia venduto a qualche gruppo troppo politicizzato che abbia scarso interesse per riscatto e sopravvivenza del rapito, e vada magari cercando qualche gesto clamoroso e dimostrativo. Le ultime notizie fanno credere che la Sgrena sia stata rapita da delinquenti comuni e che tra l’autista e le guardie dell’università vi sia qualche complice dei banditi.

Daki. Mohammed Daki, che secondo il giudice milanese Clementina Forleo è un guerrigliero e non un terrorista (e dunque l’ha assolto) e secondo il ministero dell’Interno è invece un terrorista e va espulso, alla fine gira libero perché altri giudici hanno bloccato l’espulsione con l’argomento che Daki è comunque ancora imputato di terrorismo, va processato e non può essere allontanato dal Paese. Non si potrebbe tenerlo chiuso in un centro di accoglienza? No, perché nei centri di accoglienza possono stare solo gli stranieri in attesa di rimpatrio. Daki si proclama devoto all’Islam e innocente, e vuol chiedere asilo politico alla Svezia. Il ministro Pisanu lo fa pedinare da un plotone di poliziotti che non lo mollano un istante. Intanto un giudice di Brescia ha giudicato terroristi (e tenuto in carcere) due di quelli che il giudice Forleo aveva giudicato guerriglieri. Sia la Forleo che il giudice di Brescia si occupavano degli stessi fatti e facevano riferimento alla stessa legge.

Napoli. Nella faida di Scampia-Secondigliano, i morti di gennaio sono stati 14. Febbraio si preannuncia altrettanto tragico: tre morti ammazzati nella notte del 1° a Casavatore (finti poliziotti li hanno ammanettati e poi freddati), un altro scissionista fatto fuori lunedì 7 a Giugliano, mentre i carabinieri uccidevano un ragazzo di 15 anni che a Frattamaggiore rapinava le coppiette. Una teoria che gode di un certo seguito dice che gli inquirenti a questo punto stanno abbastanza a guardare: a forza di ammazzarsi l’uno con l’altro, quelli del clan Di Paola e i loro nemici scissionisti finiranno per risolvere il problema da soli.

Afghanistan. Bruno Vianini, ufficiale di marina di 42 anni, e altri due italiani di cui non è stata resa nota l’identità, sono morti in Afghanistan nell’incidente aereo che è costato la vita ad altre 105 persone: un Boeing 737 della Kam Air, partito da Herat alle 11 di giovedì 3 febbraio, è stato travolto da una tempesta di neve ed è precipitato poco prima di arrivare a Kabul. I resti sono stati trovati due giorni dopo, a tremila metri, presso il villaggio di Band-i-Ghazi.

Papa. Una laringo-tracheite acuta, che gli impediva di parlare e di inghiottire, ha costretto il papa al Gemelli per tutta la settimana e tenuto il mondo col fiato sospeso. Intubato, è andato via via migliorando e domenica è apparso dietro la finestra della sua stanza d’ospedale per impartire la benedizione ai fedeli: alla fine della preghiera ha anche mormorato un "grazie".

Diesse. Con l’80 per cento dei voti, il III congresso dei Ds ha confermato Fassino e D’Alema segretario e presidente del partito. Notevole il successo personale di Veltroni. Fassino nel discorso d’apertura ha detto fra l’altro queste due cose: i veri resistenti iracheni sono quelli che hanno votato, no di sicuro quelli che tagliano la testa ai rapiti. E: ma la sinistra che cosa ha fatto, in definitiva, per far cadere Saddam Hussein? Nel discorso di chiusura: "Siamo una sinistra che non ha paura della parola Patria". Forti impegni ed esortazioni ad andare avanti sulla strada della Federazione dell’Ulivo e della nascita del Partito Riformista. Recupero con applauso della figura di Bettino Craxi.

Bertinotti. Bertinotti, parlando delle elezioni in Iraq, ha detto che "lì è avvenuto qualcosa di nuovo e di importante. Quelle donne coperte dal velo, in fila davanti ai seggi, sotto la minaccia terroristica e in un Paese devastato dalla guerra, mi hanno colpito. Devo ammettere che non immaginavo una partecipazione così alta alle urne. In Iraq c’è un annuncio di democrazia e dobbiamo guardare a questa forza prorompente che smentisce tantissimi luoghi comuni".

53. I miliardi di euro giocati sul 53 sono adesso cinque, equivalenti a diecimila miliardi di lire. Fa 227 euro (440 mila lire) a famiglia italiana.

Fiat. Sulla questione del put, Fiat e GM non hanno raggiunto nessun accordo. La tesi della Fiat è che adesso le basterà dire a GM: "Comprami il settore auto!" e GM dovrà comprare. Mentre GM risponde: no, non ho nessun obbligo a comprarti perché rispetto al 2000, quando firmammo l’accordo per il put, hai fatto un aumento di capitale e venduto attività finanziarie, dunque sei diversa da allora. Gli avvocati dell’una e dell’altra parte che si stanno occupando della questione guadagnano cinquemila dollari l’ora. All’annuncio della rottura il titolo ha perso in Borsa il 5 per cento.

Derivati. Centomila imprese italiane e un numero ancora imprecisato di Enti locali sono nei guai per via degli "swap", strumenti finanziari con cui ci si assicura contro l’aumento dei tassi di interesse. I tassi, dal 2001 a oggi, non sono saliti e le imprese che hanno sbagliato la scommessa si trovano oggi con debiti per 4-5 milioni di euro (stima prudenziale): le banche sono su una linea dura, vogliono essere saldate e subito. Anche le banche, infatti, non sono messe troppo bene: la Banca d’Italia ha fatto sapere che i crediti in sofferenza (cioè che sarà improbabile riscuotere) assommano a 22.236 milioni, un livello molto prossimo al record storico della fine 2003. Particolarmente grave che nelle ultime otto rilevazioni i crediti in sofferenza siano risultati perennemente in ascesa.

Terni. La Thyssen Krupp ha messo in cassa integrazione i lavoratori del lamierino magnetico della Terni, 360 dipendenti su 3800, decisione unilaterale che l’Ufficio regionale del Lavoro ha bloccato. Mobilitati i sindacati.

Tedeschi. I disoccupati in Germania hanno superato i cinque milioni, numero che non si raggiungeva dal 1933, l’anno in cui Hitler prese il potere.

Pendolari. Martedì 1° febbraio i pendolari della Milano-Venezia, esasperati dal guasto di due motrici, si sono seduti sui binari e hanno bloccato la linea per quattro ore. Su altri treni è stato messo in atto lo sciopero dell’abbonamento: i viaggiatori, tutti d’accordo, si sono rifiutati di mostrare ai controllori le tessere o i biglietti vidimati. L’amministratore delle Ferrovie, Elio Catania, ha promesso che nei prossimi tre mesi entreranno in servizio in Lombardia 15 nuove locomotive, che diventeranno 47 entro il 2006.

Georgia. Mistero sulla fine di Zurab Zhvania, primo ministro della Georgia, asfissiato da una stufetta a gas nella casa di Raul Yusupov, vicegovernatore della regione Kvemo Kartli, morto anche lui per le esalazioni. I due stavano giocando a backgammon. La Georgia è un paese altamente instabile, che si trova sulla via del petrolio.

Bielorussia. Alekasndr Lukashenko, dittatore comunista della Bielorussia, ha bloccato l’export di belle ragazze e imposto alle sue cittadine, specie se giovani e avvenenti, di pagare tasse e dazi prima di andare all’estero, oppure di chiedere permessi scritti a funzionari del governo o, se si tratta di agenzie, autorizzazioni che hanno l’aria di risultare impossibili. In effetti le agenzie di moda di tutto il mondo ingaggiano bielorusse con molta frequenza, dato che queste ragazze risultano in media alte uno e ottanta e con fisici perfetti. Però, la campagna contro l’emigrazione delle bellezze potrebbe preparare, in realtà, la chiusura delle frontiere per impedire commistioni con la vicina e più liberale Ucraina.

Super Bowl. I Patriots del New England hanno vinto per il secondo anno consecutivo il Super Bowl contro Jacksonville (Florida). Ma per gli italiani - che non hanno una gran passione per il football americano - è forse più interessante sapere che uno spot di 30 secondi trasmesso in tv durante la finale costava 2 milioni e 400 mila dollari (cioè un paio di milioni di euro) e che nell’intervallo Paul McCartney ha suonato Drive my car e, soprattutto, Hey Jude, facendo venire i brividi a tutti. Niente scandali come quello dell’anno scorso, quando Janet Jackson fece in modo di mostrare a tutti il seno. Quanto al fatto sportivo, si è trattato di una delle finali più equilibrate della storia: il primo quarter è finito 7 a 7, il secondo 14 a 14. I Patriots hanno vinto solo nell’ultimo tempo, portandosi 24 a 14 e fermando la rimonta di Jacksonville a 21 punti. Per Boston, la città dei Patriots, è una grande stagione: i Red Socks, in ottobre, avevano già conquistato le World Series di baseball.

Carnevale. Il Carnevale di Rio si è concluso come sempre con quattro giorni di bagordi, sfilate e donne nude. Momento clou: il corteo delle scuole di samba che ha riempito di musica e colori il cosiddetto Sambodromo (punto d’arrivo di tutte le sfilate). Ampiamente disattesa la regola, emanata l’anno scorso, secondo la quale è ammesso per le donne girare col sedere di fuori (tanga), ma non con i capezzoli visibili. Tra le decine di migliaia di stranieri, anche Emanuele Filiberto di Savoia, volato in Brasile con compiti di rappresentanza: ha portato al Carnevale di Rio il saluto del Carnevale di Cento. Per rendere ancora più chiaro il concetto, è salito sul carro avvolto nel tricolore.