Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  febbraio 13 Domenica calendario

Raich Benjamin

• Artzl (Austria) 28 febbraio 1978. Sciatore. Campione del mondo in slalom e combinata ai mondiali di Bormio 2005 (argento in gigante, bronzo in SuperG). Argento in Slalom ai Mondiali 2001, in Supercomibinata ai Mondiali 2007, in Gigante ai Mondiali 2009. Medaglia di bronzo in Slalom e Combinata alle Olimpiadi di Salt Lake City 2002, medaglia d’oro in Slalom e Gigante alle Olimpiadi di Torino 2006, nello stesso anno vinse anche la Coppa del Mondo • «[...] nato e cresciuto soltanto per lo sci, coccolato dalla federazione e dal circo bianco: enfant prodige ed enfant du pays. [...] bravo, vincente, bello e leale. Di tecnica sopraffina: leggero sugli sci quanto allegro nella vita. Sciare, per Benjamin, è sempre stato divertimento e competizione. [...] Spensierato e concentrato, accarezza la neve, domando dossi e muri con la naturalezza del fuoriclasse. [...]» (Cheo Condina, ”il manifesto” 12/2/2005) • «[...] C’è voluta pazienza per vedere esplodere il bravo ragazzo Benny, che nel gennaio 1999, un mese prima di compiere vent’anni, stupiva il mondo infilando tre successi consecutivi in slalom (Schladming, Flachau e Wengen). Non era difficile predire un futuro di grandi successi per Benny Raich, 5 volte campione del mondo juniores e vincitore della coppa Europa nel ”98. Solo un anno prima aveva deciso di mollare tutto, dopo il diploma in ragioneria, per dedicarsi solo allo sci. Voleva diventare professionista, provare a fare quello che per anni era stato un incubo, dopo la morte dell’amico di famiglia Gernot Reinstadler, rimasto ucciso in una terribile caduta sull’arrivo della pista del Lauberhorn di Wengen. Era il suo idolo, Gernot. Lo aiutava a calzare gli scarponi e lo portava con sé a sciare, insegnandoli i piccoli trucchi per andare più forte. Benny ai tempi della tragedia aveva solo 13 anni e raccontano che per mesi non volle sentir parlare di sci. La velocità è stata per anni il punto debole di Raich, maestro in slalom e in gigante, ma meno sicuro nelle discipline veloci. Fino a che [...] l’Austria decise di inserirlo nel W4, il gruppo degli atleti polivalenti in corsa per la coppa del Mondo generale. [...] Non ha mai creato problemi in squadra, è uno dei pochi a non avere mai avuto scontri con Maier. Il suo amico in squadra, Pepi Strobl, è emigrato in Slovenia per poter gareggiare, così come spiega Benny: ”I miei migliori amici sono fuori dalla squadra austriaca”. Al contrario di Maier, che si è ritrovato campione a 25 anni, dopo aver cresciuto da solo il suo talento, Raich è il prodotto del sistema austriaco. sempre stato il migliore, nelle giovanili vinceva tutte le gare. Per anni lo hanno considerato il campione di una manche, perché spesso finiva per perdersi nelle frazioni decisive. Da subito ne hanno riconosciuto la classe, paragonandolo a Stenmark. [...] D’inverno, nei pochi giorni di riposo che si può permettere, ama scalare le cascate di ghiaccio. D’estate, quando non passeggia per i sentieri nei dintorni di Pitztal, dove vive nell’hotel che gestiscono i suoi genitori, va in bici, gioca a tennis o cerca di ritoccare il record zonale di bungee jumping, che gli appartiene: 94 metri. Lo potrà fare solo se alzeranno il ponte del paese. [...]» (ma. po., ”La Gazzetta dello Sport” 13/2/2005) • «[...] Sicuro delle proprie forze pare abbia un punto debole che ai tifosi di Giorgio Rocca piace assai. il suo incubo, Rocca. Nello slalom speciale per cinque volte in prima manche l’aveva alle spalle e alla fine Rocca stava davanti. Più che di forza, nervi e classe, sembra roba da psicologia. come se Rocca lo mandasse in confusione, e ai giornalisti austriaci Benni l’ha pure ammesso. [...] Popolarissimo in Austria, anche se non quanto Herminator, e popolare pure in Italia grazie alle gufate di Fiorello a ”RadioRai”. Nel suo quotidiano lavorio a favore dell’amico Rocca, Fiorello ha tifato contro Benni fino allo sfottò. Almeno una volta è riuscito a farlo saltare, e se non c’è da gufare c’è da giocare con il cognome e la storia, ”Terzo Raich”. [...]» (Giovanni Cerruti, ”La Stampa” 21/2/2006).