Stefano Boldrini, ཿLa Gazzetta dello Sport 11/2/2005;, 11 febbraio 2005
«In Inghilterra un fuck off scappa quasi sempre ai giocatori quando discutono con gli arbitri. La reazione degli arbitri è, in generale, improntata al buon senso
«In Inghilterra un fuck off scappa quasi sempre ai giocatori quando discutono con gli arbitri. La reazione degli arbitri è, in generale, improntata al buon senso. Lasciano correre, poi quando riprende l’azione si avvicinano al giocatore e gli dicono ”adesso basta”. In Italia, in effetti, i giocatori sono più irriguardosi, ma non mi sento di colpevolizzarli. I giocatori fanno parte di un sistema sociale generale in cui si va allo stadio per andare alla guerra. In Italia si sono persi la buona educazione e il senso del rispetto, ergo negli stadi assistiamo a comportamenti poco edificanti. Abbiamo raggiunto livelli di degrado francamente vergognosi. Per tornare a livelli di civiltà si deve compiere un lavoro duro e meticoloso, che parte dai rapporti in famiglia tra genitori e figli, si allarga a quello nelle scuole e arriva alla società civile. Voglio dire che se il vaff... fa parte del linguaggio corrente in famiglia, non dobbiamo sorprenderci se poi i giocatori mandano platealmente a quel paese arbitri e guardalinee» (Ranieri).