9 febbraio 2005
Tags : Gaston. Rahier
Rahier Gaston
• Nato a Chaineux (Belgio) il primo febbraio 1947, morto a Creil (Francia) il 7 febbraio 2005. Motociclista. Nel cross ha dominato la classe 125 per tre anni in sella alla Suzuki. Ha vinto il campionato nel 1975 (8 successi), nel ’76 (10) e nel ’77 (8). Passato ai raid, con le bicilindriche BMW ha conquistato due Faraoni e due Dakar consecutive (1984 e 1985). Con la Suzuki si è aggiudicato il Rally dei Faraoni nel 1988. «[...] Nel corso della sua lunga carriera, Rahier ha fatto parlare di sé a più riprese, non solo per i suoi trionfi, diventando uno dei personaggi più discussi del fuoristrada. Alto soltanto un metro e 60, in gara sapeva sempre farsi rispettare (a volte anche ai limiti del regolamento), ma alla fine sapeva metterci sempre qualcosa in più degli altri anche a livello tecnico. La sua voglia di vincere nel fuoristrada lo ha portato ad emigrare, a 23 anni, in Giappone. Lì ha corso per 3 stagioni i campionati nipponici della 125 e 250 con la Suzuki. Nel 1974 è tornato in Europa e, dopo un 4? posto in 250, ha dominato per 3 anni consecutivi il Mondiale con le leggere Suzuki 125 due tempi. Poi, chiusa l’esperienza nel cross, il belga ha saputo riciclarsi nei rally-raid sbancando la Parigi-Dakar 1984, pur essendo al debutto assoluto, con la pesante e potente BMW 980. Con la bicilindrica tedesca ha bissato il successo nella maratona africana nel 1985. Il suo grande rivale nel deserto è stato il francese Hubert Auriol. Nel suo italiano näif, eredità degli anni trascorsi a collaudare le Gilera, Rahier rispondeva spesso per le rime al rivale che lo accusava di non essere l’esatto esempio dello sportivo perfetto: ”Sono accuse che non sopporto. Auriol e Neveu (altro pilota francese; n.d.r.) è da tempo che si sono coalizzati contro di me. Quelli sono solo dei bambini”. Insieme a Joel Robert, Harry Everts e Roger De Coster, Gaston Rahier è stato uno dei capostipiti della grande scuola belga nel cross. Da ragazzo era andato in Giappone, da sportivo affermato ha corso (e vinto) anche in Australia e in America Latina. L’eccezionale versatilità del globetrotter Rahier ha avuto pochi eguali nella storia del fuoristrada. Impietoso, strafottente, incurante delle accuse dei colleghi- rivali, il piccolo belga ha continuato a combattere contro tutti anche con la Suzuki DR Big 750, monocilindrica con la quale vinse un rally dei Faraoni. In quella squadra lui era anche il team manager. Anche quel successo scatenò polemiche. Il nostro Edi Orioli, vittima di una caduta, accusò Rahier di non averlo soccorso. ”Gli ’africani’ mi odiano perché li ho strabattuti” replicò piccato Gaston. La sua carriera era però già in fase calante. La lunga striscia di trionfi, sulle piste di cross e nei raid, era alla fine. Da tempo Rahier si era ritirato dalla scena. Pochissimi lo vedevano. [...]» (Giorgio Specchia, ”La Gazzetta dello Sport” 9/2/2005).