varie, 9 febbraio 2005
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Johnson Chalmers
• Phoenix (Stati Uniti) 6 agosto 1931, Cardiff by the Sea (Stati Uniti) 20 novembre 2010. Storico • «[...] ex ufficiale di marina e guerriero della guerra fredda, come si autodefinì, che divenne uno dei massimi economisti e storici “contro” americani [...] combatté nella guerra di Corea, fu uno degli intellettuali di punta dello scorso secolo. Autore di 17 saggi, insegnò per decenni alle Università di San Diego e Berkeley, e dal 1976 fu membro dell’Accademia delle arti e delle scienze. Inizialmente, legò il suo nome allo sviluppo della Cina e al “miracolo” economico del Giappone, sui quali fece anche da consulente per la Cia, il servizio segreto. Ma passerà probabilmente alla storia come il più spietato critico di quelli che chiamò il militarismo e imperialismo americani. Il senso della sua ultima trilogia, completata nel 2007, è che dalla fine del secondo conflitto mondiale l’America ha attuato una politica estera che la ha esposta fatalmente a feroci rappresaglie e l’ha avviata al declino [...] si laureò in economia nel 1953, anno in cui visitò per la prima volta il Giappone, e in scienze politiche nel 1957, conseguendo il dottorato nel 1961. Le ricerche sulla civiltà agricola in Asia da lui condotte sulla base del linguaggio e della storia prepararono l’America ad aprirsi alla Cina. I primi scontri tra Johnson e l’establishment conservatore e neoliberista americano risalgono agli anni Ottanta: nel saggio Il Miti e il miracolo giapponese (Miti è l’acronimo del Ministry of International Trade and Industry di Tokyo) lo studioso mise in dubbio la superiorità del sistema capitalista, e sostenne che l’ascesa del Giappone non era dovuta ad esso ma alla politica macroeconomica dello Stato, tesi peraltro indebolita dal successivo ristagno nipponico. Gli ultimi giorni dell’impero americano, Le lacrime dell’impero e Nemesi. La fine dell’America pubblicati in Italia da Garzanti rispettivamente nel 2001, 2005 e 2008, compongono la trilogia che costituisce la massima e la più controversa eredità di Chalmers Johnson. Glieli ispirarono gli eventi del dopo guerra fredda. “Mi aspettavo — spiegò lo storico — che il crollo dell’Urss consentisse all’America di smobilitare le forze armate: la indusse invece a cercare soluzioni militari ai problemi politici ed economici”. Nel primo libro della trilogia, che predisse tragedie come la strage delle Torri gemelle di Manhattan, Johnson si sforzò di spiegare “perché siamo odiati”. Nel secondo, si soffermò sui preparativi delle guerre dell’Iraq e dell’Afganistan e sulle centinaia di basi e le interferenze americane all’estero. Nel terzo, analizzò le cause storiche politiche economiche del declino a suo parere inevitabile dell’America» (Ennio Caretto, “Corriere della Sera” 24/11/2010) • «In Giappone lo hanno soprannominato il “Padrino del revisionismo” per aver messo in discussione il ruolo del MITI, il Ministero dell’industria e del commercio, nel miracolo economico nipponico degli anni Sessanta e Settanta. Storico e saggista [...] è presidente del Japan Policy Research Institute oltre che professore all’Università della California. Tra le sue opere, Blowback, dove vengono denunciati i numerosi complotti, assassini e colpi di Stato in cui gli Usa sarebbero stati coinvolti dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi. Un comportamento, questo, che secondo l’autore ha convinto “tanta brava gente in tutto il mondo islamico di quanto gli Stati Uniti siano un implacabile nemico”. E infatti, “gli assassini suicidi dell’11 settembre - ha scritto Johnson su ”The Nation” - non hanno attaccato l’America: hanno attaccato la politica estera americana” [...]» (“Corriere della Sera” 9/2/2005).