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 2005  febbraio 08 Martedì calendario

LEITCH Donovan Glasgow (Gran Bretagna) 10 maggio 1946. Cantante • «[...] autore di classici come Catch the wind, Universal soldier, Mellow yellow, Atlantis e Sunshine superman [

LEITCH Donovan Glasgow (Gran Bretagna) 10 maggio 1946. Cantante • «[...] autore di classici come Catch the wind, Universal soldier, Mellow yellow, Atlantis e Sunshine superman [...] padre ”scozzese, mia madre invece era irlandese, un lavoratore, socialista, che mi leggeva i grandi poeti sin da piccolo, Shelley, Byron, Wordsworth, Browning, il grande scozzese Burns, mi raccontava le gesta dei poeti viaggiatori, i trovatori, il folklore. Quando avevo 12, 13 anni per motivi di lavoro ci dovemmo trasferire vicino a Londra, Hatfield, e ricordo ancora quando un giorno, era il 1962, tornai a casa, non c’era nessuno, accesi la radio e sentii una musica; mi sembrò l’ideale per mescolare il folklore in cui ero cresciuto e l’Oriente al quale mi stavo avvicinando allora. Capii che anche io volevo fare quella musica. In quel momento l’annunciatore disse il titolo il brano e il nome del gruppo che l’aveva cantato, Love me do e Beatles”. Con i quali, di lì a poco, divenne buon amico... ”Sì, soprattutto di George Harrison col quale passavamo piacevolmente interi pomeriggi in quasi assoluto silenzio. Con i Beatles andammo insieme in India per apprendere insegnamenti spirituali. Tornati in Inghilterra l’establishment si scatenò contro noi, io, i Beatles, i Rolling Stones, con la scusa della droga perché avevano sempre più paura dell’impatto fortissimo, soprattutto i Beatles, che avevamo sulle generazioni giovani anche se non è poi così piacevole rischiare che ti entrino in casa per un autografo o, come accadde a me, fronteggiare duecento ragazzine urlanti che sbandieravano ognuna una forbice con cui volevano prendersi un souvenir dai miei capelli. Il primo ad aver guai con la giustizia fui proprio io, poi i Beatles, John e Paul, due celti come me, quindi Mick e Keith dei Rolling Stones”. A proposito di droga, a metà anni ’60 milioni di ragazzi nel mondo, influenzati dal suo brano Mellow yellow, si misero a fumare bucce di banana che, si mormorava allora ma a torto, avevano effetti allucinogeni... ”Di quella storia sono innocente [...] a Cleveland per la cerimonia della Rock’nd’Roll Hall Of Fame Joe McDonald, seduto accanto a me a firmare autografi, mi confessò che era stata un’idea della moglie per l’uscita di un loro album, attraversare il quartiere hippy di Height Ashbury e quindi tutta San Francisco con un’enorme banana su un camion lanciado altresì il messaggio che i filamenti della banana avevano effetti psichedelici”. [...]» (Paolo Zaccagnini, ”Il Messaggero” 7/2/2005).