Brani tratti dal Galateo di Giovanni Della Casa, Rizzoli, Milano, 1982, 7 febbraio 2005
Non motteggiare. [XX] [...] Sì dèi tu sapere che il motto, come che morda o non morda, se non è leggiadro e sottile gli uditori niuno diletto ne prendono, anzi ne sono tediati, o, se pur ridono, si ridono non del motto, ma del motteggiatore
Non motteggiare. [XX] [...] Sì dèi tu sapere che il motto, come che morda o non morda, se non è leggiadro e sottile gli uditori niuno diletto ne prendono, anzi ne sono tediati, o, se pur ridono, si ridono non del motto, ma del motteggiatore. E perciò che niuna altra cosa sono i motti che inganni, e lo ingannare, sì come sottil cosa et artificiosa, non si può fare se non per gli uomini di acuto e di pronto avedimento, e spetialmente improviso, perciò che non convengono alle persone materiali e di grosso intelletto, né pure ancora a ciascuno il cui ingegno sia abondevole e buono [...].