da "Lettere dalle case chiuse" a cura di Lina Merlin e Carla Barberis, Edizioni Avanti!, Milano-Roma 1955, 1 febbraio 2005
Turpi abitudini. Egregia Onorevole Senatrice Sig. Merlin, Non mi meraviglio che i tenutari di queste case abbiano potuto corrompere coi loro milioni qualche professore medico che verrà inviato a Roma per cercare di parlare con qualche parlamentare onde dimostrare il danno che ne avverrebbe se chiudessero, per la gioventù, diranno questi dottori
Turpi abitudini. Egregia Onorevole Senatrice Sig. Merlin, Non mi meraviglio che i tenutari di queste case abbiano potuto corrompere coi loro milioni qualche professore medico che verrà inviato a Roma per cercare di parlare con qualche parlamentare onde dimostrare il danno che ne avverrebbe se chiudessero, per la gioventù, diranno questi dottori. Ma il danno non sarebbe per la gioventù, ma per i tenutari stesse che non potrebbero più fare la bella vita che conducono. Pensate che solo nella prima casa di M. composta di sei ragazze, dove la tariffa è di L. 1500, se un signore vuole intrattenersi qualche ora deve sborsare dalle 30-40-50 mille lire. Dietro quelle pareti chiuse nessuno li disturba e nessuno può immaginare ciò che succede. Altro che bisogno naturale fisiologico. Di naturale si possono contare qualche caso solo. Per questo ci sono tanti invertiti, ci pensano queste ragazze ad istruire la gioventù. Ci sono uomini con grandi nomi che il mondo ignora le loro turpi abitudini. Sempre la solita vecchia ragazza.