Alessandra Cristofani, La Stampa 28/1/2005, pag. 14., 28 gennaio 2005
Il «Lazio-Sirad», tracciatore di particelle elettromagnetiche a base di particelle di silicio che potrebbe riuscire a prevedere con quattro-cinque ore di anticipo il verificarsi di un sisma
Il «Lazio-Sirad», tracciatore di particelle elettromagnetiche a base di particelle di silicio che potrebbe riuscire a prevedere con quattro-cinque ore di anticipo il verificarsi di un sisma. L’apparecchiatura, che a fine di febbraio verrà lanciata in orbita e installata sulla Stazione spaziale internazionale, è stata messa a punto dal Serms (Dipartimento per lo studio degli effetti delle radiazioni sui materiali per lo spazio) dell’Università di Terni diretto dal professor Roberto Battiston, che ne ha spiegato il funzionamento: «La Terra è circondata da un mare di particelle elementari, intrappolate dal campo magnetico a distanze che variano tra centinaia e migliaia di chilometri dalla superficie dell’atmosfera. Questo mare di particelle si comporta come una gigantesca antenna, sensibile alle più piccole variazioni del campo magnetico: misure preliminari raccolte da alcuni ricercatori russi suggeriscono come quest’antenna possa rivelare fenomeni precursori di intensi terremoti, permettendo anche la localizzazione della zona in cui avverrà l’evento tellurico». Al rivelatore al silicio è collegato un potente processore in grado di leggere in appena 60 milionesimi di secondo tutti i quattromila segnali captati, e ridurli a una dozzina.