Gabriella Mancini, ཿLa Gazzetta dello Sport 28/1/2005;, 28 gennaio 2005
José Altafini è furibondo per lo spot di un’automobile che ha per protagonista un suo imitatore («Incredibile amisci!» ecc
José Altafini è furibondo per lo spot di un’automobile che ha per protagonista un suo imitatore («Incredibile amisci!» ecc.): «Come accendo la televisione c’è lo spot che mi martella: non ce la faccio più. Un’ossessione. E anche un danno alla mia immagine. Sono molto seccato anche perché all’inizio mi avevano contattato tre, quattro volte per questa pubblicità. Poi nessuno si è fatto più vivo. Nessuno mi ha chiesto niente. E poi guarda qua, che sorpresa. Questa situazione mi dà fastidio, mi tormenta, mi logora. Ho chiamato il mio avvocato e ho avviato un’azione legale. Io li accetto gli scherzi. Quando mi imitava Maurizio Crozza era simpatico, bonario, ancora adesso mi chiamano Cucugiangi, come diceva lui , ma così non mi va. Non soltanto adottano le mie parole, ma anche il mio modo di parlare. Mi hanno usato, non vale. Se proprio volevano clonarmi avrei reso meglio come calciatore, non crede? Un centravanti serve sempre».