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 2005  gennaio 27 Giovedì calendario

«Rompersi una gamba con il volley è come avere un infarto a Disneyland» diceva una volta Beppe Viola, ma adesso le cose sono cambiate e gli infortuni sono sempre più frequenti

«Rompersi una gamba con il volley è come avere un infarto a Disneyland» diceva una volta Beppe Viola, ma adesso le cose sono cambiate e gli infortuni sono sempre più frequenti. Juan Carlos De Lellis, ex preparatore atletico della Sislye Treviso: «La pallavolo, come tutti gli sport di squadra, è diventata sempre più fisica, si salta di più, si schiaccia con più forza. Dunque aumentano gli allenamenti di potenziamento. Il fatto è che andrebbero allenati adeguatamente anche i muscoli antagonisti rispetto a quelli che favoriscono i gesti tecnici. Ad esempio: non solo gli estensori di anca e ginocchio che servono per il salto, ma anche i tibiali che servono per ammortizzare. In teoria sarebbe facile, in pratica meno, perché manca il tempo, visto che tra campionato, coppe assortite e nazionale si gioca di continuo». Altro problema: «I tecnici dicono: ”Abbiamo perso? Dobbiamo allenarci di più”. In realtà bisognerebbe solo allenarsi meglio, al limite anche meno. Esistono studi che dimostrano come gli attuali carichi di lavoro negli sport di squadra ammazzerebbero un gorilla o anche un leone. Arrivare a fine seduta con gli atleti stremati è controproducente, e vorrei sapere quanti infortuni si registrano negli ultimi 45 minuti di allenamento».