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 2005  gennaio 27 Giovedì calendario

Boxer Barbara

• Nata a Brooklyn (Stati Uniti) l’11 novembre 1940. Politico. Senatrice. Democratica. «Lingua tagliente, look preppy e milioni di voti alle spalle [...] nuova star del partito democratico [...] da quando ha messo alle strette Condoleezza Rice durante le audizioni a Capitol Hill facendo slittare la conferma della sua nomina a nuovo Segretario di Stato. [...] uscirà dalla battaglia essendosi guadagnata sul campo l’immagine di paladina dei liberal d’America. Nata nel 1940 a Brooklyn da una famiglia di immigrati ebrei, broker finanziario e giornalista prima di diventare deputata e quindi senatrice [...] Candidati presidenziali a parte, a livello nazionale nessun candidato ha raccolto tante preferenze quanto lei nell’Election Day. Paladina dei diritti delle donne e combattiva avversaria del Pentagono - si vanta di aver scoperto sperperi militari per 2,5 milioni di dollari inclusa una caffettiera pagata 7600 dollari - dall’inizio della guerra al terrorismo da un lato ha contestato l’illiberalità del ”Patriot Act” e votato contro la guerra in Iraq, ma dall’altro si è unita ai repubblicani a favore di maggiori controlli negli aeroporti, dei sistemi anti-missile per gli aerei di linea e delle sanzioni alla Siria. Quando si è trovata di fronte Condoleezza Rice durante la seduta della commissione Esteri, ha confermato la fama di senatrice agguerrita avanzando domande in progressione, sempre più dure. ”Lei ha definito lo tsunami un’opportunità fantastica per la nostra diplomazia, non le sembra eccessivo essendo stata un’immane catastrofe?”. ”Si ricorda quando disse che Saddam avrebbe potuto far esplodere l’atomica entro un anno?”. ” sicura di avere più rispetto per la verità dei fatti che fedeltà verso il presidente?”. Lo slancio della Boxer e la tensione della Rice ritrasmessi dai grandi network sono entrati nelle case degli americani presentando la senatrice della California come il primo democratico in grado di mettere in seria difficoltà l’amministrazione Bush dall’indomani della sconfitta di John Kerry. Lei fa di tutto per avvalorare questa immagine. ”Il capo di gabinetto Andrew Card vorrebbe che non esistessi - dice - ma io sono qui perché così hanno voluto i miei elettori, e continuo a fare domande per far conoscere la verità al popolo americano”. una determinazione che paga perché attorno a lei c’è un partito che stenta a trovare una linea comune per affrontare la nuova amministrazione [...] Nulla da sorprendersi dunque se alcuni giornali della Costa Occidentale, come il ”National Ledger” dell’Arizona, abbiano titolato ”Barbara Boxer 2008?” vedendola già proiettata verso la nomination. Lei nega di avere ”u’agenda politica”, ma Bill O’Reilly, anchorman conservatore di Fox News, incalza: ” un’estremista di sinistra che fa politica distruttiva a fini propri”. La ribalta comporta tuttavia rischi e così la Boxer ha dovuto vedersela prima con chi, cifre alla mano, le ha contestato di aver mentito affermando che ”un quarto dei soldati morti in Iraq sono della California” e poi con le indiscrezioni secondo cui quando al Senato nel 2001 vi fu l’allarme antrace e si dovette evacuare l’ufficio, la senatrice si allontanò in gran fretta per poi chiedere ad una segretaria di tornare indietro a recuperare l’agendina dimenticata» (’La Stampa” 26/1/2005).