Lettere estratte dal Carteggio D’Annunzio-Mussolini a cura di Renzo De Felice e Emilio Mariano, Mondadori, Milano 1971, 26 gennaio 2005
Un penoso travaglio. triste, per un cuore leale e ardimentoso come il mio, questa esitazione nel dare l’antico nome di compagno a colui che un tempo sembrò accettarlo e pregiarlo
Un penoso travaglio. triste, per un cuore leale e ardimentoso come il mio, questa esitazione nel dare l’antico nome di compagno a colui che un tempo sembrò accettarlo e pregiarlo. Non so più qual nome darti in così dubbioso e penoso travaglio. Ma forse - non parla se non l’estrema speranza - forse non è venuta l’ora in cui debba io darti, da lontano o da vicino, il titolo cerimoniale. Lascio oggi la scelta all’oscuro destino. Avevo deliberato di non scriverti più. Poni anche questa lettera nel mucchio, come un peso fermo. In quelle anteriori è la storia verace delle nostre «posizioni» nei riguardi del Patto Marino, nei riguardi della Gente di mare (il Patto Marino tra la Film, federazione italiana lavoratori del mare, dominata da amici e ammiratori di D’Annunzio, e gli armatori, appoggiati dal partito nazionale fascista, ndr). [...]. D’Annunzio. Il Vittoriale, 24 gennaio 1924